È da agosto che l’Udc promette di scegliere quale idea avere

È da agosto che l’Udc promette di scegliere quale idea avere

(...) ha persino fatto passare la mancata scelta come una colpa da parte dei vari interlocutori. A chi gli si faceva notare che un accordo segreto con Burlando fosse già pronto da tempo, Monteleone ha sempre detto di voler aspettare una chiamata dal centrodestra che non arrivava mai. Eppure quando i dirigenti del Pdl lo hanno invitato anche pubblicamente a un confronto, non è cambiato nulla.
Ad ogni occasione, sempre lo stesso ritornello: «Decideremo entro...». La prima volta che la scelta di campo venne nominata fu nell’agosto scorso. Il giorno 3, alla vigilia delle vacanze, lo stato maggiore dell’Udc locale, da Monteleone al consigliere comunale Vincenzo Lorenzelli, presentò i primi frutti della campagna acquisti. Al Pdl avevano soffiato l’onorevole Gabriella Mondello e il coordinatore provinciale genovese Giovanni Boitano. Al centrosinistra un manipolo di consiglieri di vari enti locali. «Noi siamo l’alternativa ai due poli - iniziò già allora il ritornello - Già alla ripresa dell’attività politica ci saranno importanti novità. Ed entro ottobre sarà tutto più chiaro». Allora in molti di quelli che sanno sempre tutto di politica davano per certa la caduta del governo Berlusconi, gli incontri segreti dei grandi tessitori romani, i governi istituzionali già formati. E l’Udc era già sicura di essere chiamata a salvare il Paese. E, alla disperata, prevedeva di sciogliere le riserve dopo le primarie del Pd, in ottobre appunto.
Inutile dire che al ritorno dalle vacanze non è accaduto nulla, e che anche ottobre è trascorso invano. Se non per il fatto che proprio a fine mese, il 24, Casini è stato grande protagonista a Genova di un’intervista pubblica al Teatro della Gioventù organizzata da Primocanale. Fuoco di fila di domande di giornalisti di varie testate e il solito muro di gomma. Il leader è stato applaudito dalla sua stessa base quando ha nominato l’ipotesi di una corsa in solitaria alle regionali, ma ha poi garantito che sarebbe stata fatta una scelta, o di qua o di là, entro l’anno. Attestati di stima a Burlando, nessuna preclusione a Biasotti, condizioni distribuite a destra come a sinistra, solito ritornello sull’importanza dei valori al momento della scelta, giri di parole di fronte ai fatti che dimostrano come il centrosinistra in Regione abbia sempre fatto carta straccia dei valori cari ai centristi.
Tutto e il contrario di tutto, per rinviare la data della scelta. Che sembrava ormai fissata al 30 novembre, in occasione degli Stati generali dell’Udc ligure ai quali ha partecipato ancora una volta Casini in persona. Inutile riassumere titoli e articoli dei quotidiani il giorno dopo. Il Verbo dell’Udc sarebbe stato rivelato solo come un regalo di Natale.
Nell’attesa i rappresentanti dell’Udc hanno saputo mantenere il «segreto». In Regione, ad esempio, Rosario Monteleone e Luigi Patrone che fanno parte organica della maggioranza di Burlando, si sono trovati di fronte al piano di programmazione economica pluriennale e ad altre pratiche decisive. Considerate le assenze in aula, il voto dell’Udc sarebbe stato fondamentale. Cosa fare? Far cadere il velo e mostrarsi in tutto allineati al centrosinistra? O provocare una crisi di maggioranza? Trattandosi dell’Udc, meglio non prendere posizione. I due consiglieri si sono astenuti per non dare ragione a Burlando, ma sono rimasti in aula, per garantirgli il numero legale. Lo hanno bocciato, ma non lo hanno bocciato.
«Tra Natale e Capodanno presenteremo il nostro programnma sulla base del quale faremo le scelte di campo», ha poi ancora annunciato Monteleone. Inutile dire che la Befana non ha dovuto neppure fare la fatica di portarsi via, insieme alle feste, anche il macigno su cui l’Udc ha scolpito i suoi valori e le sue idee e che «pesa» finalmente sulla politica regionale. L’unica cosa che il partito di Casini mette sempre sul piatto della bilancia di cui aspira a fare la parte dell’ago è il pacchetto di voti. Quel 5-6 per cento che alle ultime europee è stato racimolato grazie alle grandi «prestazioni» del principe Emanuele Filiberto e di Magdi Allam, non certo di esponenti locali.

Quel tesoretto di voti che, se davvero appartiene a Monteleone, è già stato conteggiato al centrosinistra di Claudio Burlando al quale il segretario Udc aveva portato la sua dote alle ultime regionali.
In ogni caso c’è ancora tempo per aspettare la scelta dell’Udc. L’ultimo rinvio è stato fissato «entro gennaio». A marzo si vota.

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