Agrigento, il presepe senza re magi

Il presepe provocatorio è allestito nella cattedrale di Agrigento, col consenso dell’arcivescovo. Al loro posto un cartello: "I magi non arriveranno perché respinti alla frontiera insieme agli altri immigrati"

Agrigento, il presepe senza re magi

Agrigento - Può esistere un presepe senza re magi? Sì se si tratta di una provocazione. Ma la motivazione di sicuro farà discutere: i magi "sono stati fermati alla frontiera, come gli altri immigrati". Il presepe anomalo, volutamente provocatorio, è stato allestito nella cattedrale di Agrigento, con il consenso dell’arcivescovo. L'obiettivo: far riflettere sul tema dell’accoglienza. I re magi sono stati sostituiti da un cartello con la scritta: "Attenzione, si avvisa che quest’anno Gesù bambino resterà senza regali: i magi non arriveranno perché sono stati respinti alla frontiera insieme agli altri immigrati".

Provocazione L’idea è di Valerio Landri, direttore della Caritas diocesana. "È una provocazione, un invito alla riflessione rivolta ai fedeli agrigentini e a tutta la comunità civile sul tema dell’immigrazione. A Natale riflettiamo sul mistero dell’accoglienza di Gesù, ma non siamo disposti a incontrarlo nelle persone che vengono tutti i giorni, nei poveri, negli abbandonati, negli immigrati?". "Non è una cosa polemica nei confronti della legge - precisa Landri - riteniamo che una legge ci voglia, che occorra una regolamentazione. Tuttavia la legge attuale con i respingimenti è ingiusta, perchè non consente di ascoltare la storia della gente, di verificare se ci sono i margini di accoglienza".

Le reazioni

Alcuni hanno reagito positivamente e hanno riflettuto positivamente, dichiara l’ideatore del presepe, altri però "si sono lamentati perché hanno visto in questa scelta una sorta di rinuncia alla tradizione".

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