Svegliarsi con il profumo dell'erba appena tagliata, trovare in tavola solo cibi genuini, passeggiare in mezzo ai campi e ai prati. La Regione Lombardia riscopre il piacere della natura e cerca di potenziare la rete dell'agriturismo. La commissione regionale alle Attività produttive ha approvato un progetto di legge che prevede finanziamenti pari a 53 milioni di euro per valorizzare con strutture turistiche il patrimonio agricolo.
In Lombardia ad oggi sono attivi 856 agriturismi, la maggior parte in provincia di Brescia e nel mantovano. Nella provincia di Milano ce ne sono quasi 60.
«L'agriturismo in Lombardia - spiega il relatore del provvedimento Mario Sala (Forza Italia) - sarà sempre più decisivo perché favorisce la multifunzionalità dell'azienda agricola: per questo guardiamo con simpatia al bel tentativo imprenditoriale di oltre 900 aziende agricole lombarde che potranno contare su una legge innovativa e importante».
Il progetto di legge prevede l'istituzione di un albo degli agriturismi, a cui possano accedere solo coloro che hanno un'impresa agricola. Per realizzare stanze per gli ospiti e aree di ristoro è possibile utilizzare solo ed esclusivamente edifici dell'azienda, soggetti alle regole urbanistiche relative al settore agricolo più che a quello della ristorazione. Sussiste inoltre il vincolo di utilizzare per almeno il 70 per cento i prodotti della zona, di cui almeno la metà derivanti da materie prime o da lavorazioni provenienti dalla stessa azienda. Lo scopo è quello di promuovere lo sviluppo delle produzioni del territorio. «Si tratta di un provvedimento - commenta Pietro Macconi (Alleanza nazionale)- che ha il pregio di riportare l'attività agrituristica in seno al comparto dell'agricoltura, scongiurando il rischio di una sua possibile degenerazione verso l'ambito commerciale o della sola ristorazione».
Il progetto trova i consensi anche dell'opposizione di centrosinistra. Antonio Viotto, consigliere regionale diessino, è per una «legislazione leggera e flessibile. L'agriturismo deve evolvere puntando sulla qualità, che si ottiene anche attraverso la formazione permanente degli operatori».
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