Stile

Ai domiciliari forzati con l'ansia di pulire Cinquanta sfumature di aspirapolvere

Costretti tra le mura domestiche e con l'incubo dei germi. Risultato? Non abbiamo mai avuto le case tanto pulite

Camilla Golzi Saporiti

Le giornate si allungano. In tutti i sensi. Fuori e dentro casa. Mentre la quarantena prosegue e ci impone a ragione di rispettare e ripetere l'ormai mantra-hashtag del momento #iostoacasa, affacciati alle finestre dei nostri appartamenti, appostati come vedette su balconi e terrazze, mimetizzati nei nostri piccoli o grandi giardini di casa, non ci è sfuggito che sta arrivando la primavera. Con la luce del giorno che sempre più temporeggia a passare il testimone al buio della sera. Anche in casa, seppur in modo diverso, molto diverso, le giornate si allungano. E confondono le une con le altre: i venerdì con le domeniche e le domeniche con i martedì. Senza uscite e senza incontri, senza grandi impegni e diversivi, passano lente e sembrano un po' tutte uguali.

Inutile rimuginarci su. Questa è la situazione. Molto meglio allora impegnarsi a girarla in positivo e far di necessità virtù. Come? Riscoprendo e ribaltando ogni singolo centimetro quadrato di casa. Mai come quest'anno possiamo dedicarci alle pulizie di primavera casalinghe con cura e attenzione quasi maniacale. Ancor più che una cosa di questo dannato virus abbiamo capito: più laviamo le mani, disinfettiamo gli oggetti e le superfici che tocchiamo e gli ambienti in cui viviamo, meglio è. E allora le pulizie possono diventare una sorta di passatempo utile e, contro ogni aspettativa, curioso. Si parte dall'abc, diciamo il riscaldamento. Finestre aperte, musica ad alto volume e via con la polvere e il lavaggio di tutto. Dai pavimenti ai vetri, dalle librerie ai lavandini, dalle mensole alle maniglie, passando per computer e smartphone. Se per disinfettare telefoni, tablet e dispositivi hi-tech bisogna affidarsi alla tecnologia, acquistando online phonesoap e apparecchi pulitori e sterilizzatori ad hoc, per la «sanificazione» faidate delle superfici tornano utili i rimedi della nonna. A partire dall'utilizzo di aceto di alcol, acido citrico o bicarbonato per la rimozione dello sporco e di un disinfettante come l'alcol (almeno al 75% da lasciar agire per almeno 60 secondi prima del risciacquo con acqua caldo-bollente) per l'eliminazione di ogni residuo. Per terra, invece, parte lo show di aspirapolvere e spazzolone, intriso quest'ultimo di detergenti a base di acido cloridrico o candeggina (come consigliano gli esperti) e tutto il kit della perfetta desperate housewife ai tempi del coronavirus. Che intanto si tiene in forma. Perché ognuna di queste «attività» porta via con sé sporcizia, germi e batteri, certo, ma anche calorie su calorie.

Tanto per capire, passare l'aspirapolvere per mezz'ora brucia circa 90 calorie; lavare i pavimenti per un'ora 145 calorie e in più mette alla prova i muscoli delle gambe e delle braccia. E lavare il bagno, che non sarà il sogno di una vita, assume una prospettiva diversa, se in un'ora può far bruciare la bellezza di 250 calorie. Per non parlare dei vetri. Farli risplendere vale un bonus di almeno un gelato: 330 calorie. E quando il fitness delle pulizie stanca, di cose da fare in casa non ne mancano. Come il bucato (a 70 gradi in lavatrice con l'aggiunta al normale detersivo di additivi come candeggina o acqua ossigenata) e il cambio di stagione nell'armadio (possiamo anche sbizzarrirci nel sistemarlo per ordine cromatico tanto il tempo nel weekend ai domiciliari non ci manca di certo).

E chissà mai che salti fuori quel paio di scarpe comprate con i saldi del luglio 2009 e mai messe o qualche capo dimenticato da far tornare in auge non appena tutto sarà finito.

Commenti