Ai legali Fininvest il primo round Sospeso il maxi risarcimento a Cir

MilanoCarlo De Benedetti non aveva perso tempo: giovedì scorso aveva notificato alla Fininvest l’atto di precetto in cui, sulla base della sentenza del giudice Raimondo Mesiano, chiedeva l’immediato versamento di 750 milioni di euro, minacciando in caso contrario il pignoramento dei beni del gruppo. Ma da ieri l’Ingegnere deve rinviare almeno di qualche settimana i suoi progetti di riscossione: accogliendo la richiesta degli avvocati Fininvest, la Corte d’appello di Milano ha congelato gli effetti della sentenza Mesiano. Fino all’1 dicembre la clamorosa decisione del magistrato milanese resta senza effetti concreti. Poi si vedrà.
Il provvedimento assunto da Giacomo Deodato, presidente della seconda sezione della Corte d’appello milanese, non entra nel merito della sentenza di Mesiano. Non affronta la complessa vicenda del Lodo Mondadori, non valuta la ricostruzione fatta da Mesiano su come, nel 1991, Cesare Previti avrebbe corrotto per conto della Fininvest e di Silvio Berlusconi il giudice romano Vittorio Metta, uno dei tre magistrati che dovettero risolvere la guerra tra il Cavaliere e l’Ingegnere per il controllo della Mondadori. Di tutto questo si dovrà occupare il vero e proprio processo d’appello, che non arriverà (nella migliore delle ipotesi) prima dell’anno prossimo.
Ieri Deodato si è limitato a prendere atto di uno solo degli elementi indicati nel ricorso dei legali Fininvest: e cioè la gigantesca portata del risarcimento disposto da Mesiano a carico del Biscione e la difficoltà estrema che - in caso di ribaltamento della sentenza di primo grado - la Fininvest incontrerebbe per riportare a casa i soldi che avesse già versato. E proprio la fretta con cui la Cir di De Benedetti aveva già avviato il tentativo di incassare il tesoro sembra avere contribuito a convincere la Corte d’appello dell’opportunità di fermare le bocce. Si tratta, d’altronde, di un provvedimento pressoché automatico anche in casi di minore rilevanza economica. Il tribunale «stabilisce che il provvedimento adottato con il presente decreto abbia efficacia soltanto fino alla decisione che sarà pronunciata con provvedimento collegiale», si legge nel testo.
La prima partita «vera» si giocherà insomma a dicembre, quando Cir e Fininvest si scontreranno - in attesa del processo d’appello - sulla richiesta di sospensione della sentenza Mesiano davanti a un collegio di tre giudici. Nel suo provvedimento di ieri, il presidente Deodato indica anche i nomi dei magistrati cui ha assegnato la patata bollente: il collegio sarà presieduto da Luigi de Ruggiero, uno dei veterani della Corte d’appello milanese, mentre relatore sarà Walter Saresella.
Saranno loro a dover entrare nel merito della sentenza di Mesiano, per verificare se i nove motivi d’appello avanzati da Fininvest dimostrino una tale anomalia da sospenderne l’immediata efficacia (che nei processi civili scatta di solito già dopo il giudizio di primo grado).

I nove motivi investono praticamente l’intero impianto della sentenza di Mesiano: dal diritto della Cir a ottenere davvero il controllo della Mondadori, fino ai calcoli in base ai quali Mesiano era arrivato a calcolare al centesimo l’astronomico risarcimento.

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