Ai milanesi piace sempre il Kenya: dopo i disordini boom di partenze

I lombardi rappresentano il 50% degli arrivi annui dall’Italia

«Avvisi particolari. Con l’insediamento del nuovo governo in data 17 aprile 2008, le passate problematiche politiche e sociali (riconducibili alle violenti proteste registrate a partire dal 27 dicembre 2007) sono superate». La fonte è autorevole, il sito ufficiale del ministero del Affari esteri. La notizia destinata a far felici tanti milanesi e lombardi, tra i maggiori estimatori del Kenya. Un paradiso, assicurano in tanti, che sembrava messo a rischio nei giorni tra l’ultimo Natale e capodanno, dagli scontri tribali. «Pochi e molto circoscritti», assicura Stefano Passaquindici presidente del Gist, protagonista di un viaggio-inchiesta nello scorso marzo e organizzatore della tavola rotonda «Sos Kenya» ideata per fare il punto sulla situazione.
I numeri del Kenya parlano di un comparto turistico che vale oltre 650 milioni di euro. Nel 2007 gli arrivi internazionali hanno superato il simbolico tetto del milione di visitatori, con una crescita del 10 per cento rispetto all’anno precedente. Gli italiani costituiscono il terzo mercato internazionale di riferimento e il secondo mercato europeo dopo gli inglesi con 206.644 arrivi e gli statunitensi con 101.846. In particolare milanesi e lombardi rappresentano il 50 per cento degli 84.263 arrivi dall’Italia, in crescita del 3 per cento rispetto al 2006. Una fonte di sviluppo per l’intera la popolazione locale che la crisi politica e i duri scontri ha messo in crisi. Nei primi tre mesi del 2008 è stato registrato un calo delle presenze a livello internazionale del 60 per cento, crollo che sfiora l’85 per cento se prendiamo in considerazione i turisti italiani. «Spaventàti - ricorda Passaquindici - da scontri che in ogni caso non avevano mai toccato le località turistiche».
Ritrovata la propria la stabilità politica e gli standard di sicurezza internazionali, come confermato dal ministero, il comparto turistico del Kenya si appresta a ripartire. Grazie anche al contributo dei tanti turisti milanesi che scegliendo proprio la perla del continente africano, potranno contribuire attraverso l’indotto economico generato dall’industria turistica a ridare fiducia e speranza a un intero popolo.
«Vogliamo promuovere con tutte le iniziative possibili il turismo in Kenya - le parole dell’assessore Massimiliano Orsatti durante il workshop al nuovo Ufficio di informazione e accoglienza turistica (ex Cobianchi) -.

Un primo passo verso la realizzazione degli obiettivi di Expo 2015 che porteranno la città al centro di un sistema di relazioni internazionali utili allo sviluppo di molti Paesi emergenti. Come il Kenya che del turismo ha fatto il suo principale elemento di sviluppo economico e sociale».

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