Air France gela Alitalia: «Presto per una fusione»

La compagnia francese (che annuncia un trimestre record) ribadisce: prima aspettiamo il risanamento

Paolo Stefanato

da Milano

Da Parigi arriva una gelata per Alitalia: Air France-Klm, il partner designato, dice esplicitamente che i tempi non sono maturi per una fusione. Nulla di nuovo: è dal 2001 che Air France continua a ripetere la stessa cosa, e cioè che la fusione si farà ma solo quando la compagnia italiana avrà i conti a posto. Cosa che non è ancora avvenuta, e che non sembra nemmeno prossima: ergo... Tuttavia periodicamente fonti più o meno disinteressate rilanciano come imminente un’operazione che avverrà «solo alla fine di un percorso», com’è sempre stato detto. In agosto il tema è stato rilanciato da un quotidiano parigino che ha ipotizzato uno scambio di poste (di per sè infungibili) tra Italia e Francia, trasporto aereo contro energia. «Pure invenzioni» ha ancora una volta replicato ieri il direttore generale di Air France, Pierre-Henry Gourgeon. Che poi oggi a Roma Romano Prodi incontri il suo omologo Dominique de Villepin ha riacceso le congetture. Così ieri, in occasione della trimestrale del gruppo francese, Gourgeon ha ribadito: «La nostra posizione non è cambiata. Ci sono un certo numero di termini e condizioni che si devono realizzare e che ancora non ci sono. Noi - ha concluso con un pizzico di agnosticismo - attendiamo con serenità il risanamento di Alitalia».
Ma il risanamento non è dietro l’angolo. Gli ultimi dati ufficiali (primo trimestre) hanno registrato un rosso profondo (meno 157 milioni il risultato prima delle imposte) dando chiara l’impressione che l’obiettivo del piano industriale di tornare all’utile alla fine di quest’anno sarà mancato: l’interpretazione autentica verrà dalla compagnia il 12 settembre, con l’approvazione dei dati semestrali. Giancarlo Cimoli ha annunciato l’altro ieri misure straordinarie per ridare energia al piano, alla luce dei deterioramenti dell’intero settore del trasporto aereo. E ieri il manager - che molti, all’inizio dell’estate, davano in imminente uscita - ha ricevuto l’apprezzamento del governo, che ha «valutato positivamente» l’intento di rinnovare il piano, nel giusto dialogo con le parti sociali. Anzi, la nota di Palazzo Chigi è andata oltre: promettendo di voler «completare rapidamente il nuovo quadro regolamentare del settore del trasporto aereo, emanando i relativi provvedimenti attuativi». Una cornice ritenuta essenziale da tutti gli operatori del settore.
L’Alitalia ieri ha diffuso i dati di traffico di luglio: più 0,6% i passeggeri (2,3 milioni) mentre il traffico valutato in passeggeri-chilometro è aumentato dello 0,9%. In crescita del 12,1% l’attività merci, ma qui il fattore di riempimento è diminuito di 5,3 punti. Sempre in luglio è invece peggiorata la posizione finanziaria, con un indebitamento cresciuto di 13 milioni (a 909) rispetto a giugno.
Dati imbarazzanti se si guarda proprio ad Air France, che ieri ha presentato conti del primo trimestre migliori delle previsioni: l’utile operativo è passato, rispetto allo stesso periodo del 2005, da 223 milioni a 411; l’utile netto è più che raddoppiato, da 112 a 244 milioni.

Il fatturato è cresciuto dell’11,9% a 5,9 miliardi (in tutto il 2005 Alitalia ha fatturato 4,8 miliardi), il rendimento per passeggero è cresciuto del 4,5%. Ieri in Borsa: Alitalia meno 0,1%, Air France Klm (a Parigi) più 2,9%.

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