Trasformare i disperati in fuga in microimprenditori impegnati nello sviluppo del loro Paese: è la risposta allemergenza Africa lanciata sul Giornale da Magdi Cristiano Allam, traducendo in pratica le parole del ministro Tremonti, «Aiutiamoli a casa loro». Un tema che sarà centrale negli incontri che oggi e domani ad Algeri il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, avrà durante la 19° conferenza dei ministri africani dellIndustria.
Qual è il problema chiave?
«Per garantire la crescita, lo sviluppo e la stabilità dellAfrica serve una strategia europea. E va preparata da subito: non possiamo permetterci di aspettare. Un singolo Paese non può fare abbastanza: ma se i governi democratici non danno risposte, ci penserà Al Qaida».
Ma lEuropa ha interessi comuni?
«Certo, perché lAfrica è un problema dellEuropa, anche se ce ne siamo un po dimenticati, in passato. Il nostro obiettivo deve essere quello di accompagnare i nuovi regimi democratici: noi europei, italiani in primis, abbiamo più interesse di tutti alla crescita del continente africano. Anche perché alle spalle del Nordafrica in fermento premono i Paesi subsahariani, come il Sudan: e se oggi abbiamo cinquemila immigrati, rischiamo di averne milioni. Un problema che non riguarda Cina, Russia e Stati Uniti, cioè gli altri Paesi a cui gli africani si rivolgeranno, in mancanza di una strategia europea».
Quali sono allora le proposte?
«Prima di tutto serve sostenere i piccoli imprenditori locali, anche con joint venture. Il modello è lo Small Business Act che abbiamo adottato per lEuropa: e io chiederò ai ministri riuniti ad Algeri di nominare Mr Pmi Africa, che sarà linterlocutore del suo omologo europeo. Non dimentichiamo che a scatenare la rivoluzione in Tunisia è stato il suicidio di un venditore ambulante oppresso dai lacci della burocrazia, proprio quelli che noi combattiamo con lo Small Business Act. E anzi, ce ne vorrebbe uno per larea Euromediterranea».
Una zona cruciale in questo momento.
«Infatti l11 e il 12 maggio ci sarà la conferenza dei 43 ministri dellIndustria di questarea, a Malta: lo sviluppo delle piccole imprese, e dellimprenditoria giovanile in particolare, sarà uno dei temi chiave. Ma tornando allAfrica in generale, la crescita deve passare dai suoi punti di forza: lagricoltura, le materie prime, il turismo. In tutto questo, lo spazio può avere un ruolo decisivo».
In che modo?
«Una sorveglianza del territorio dallo spazio permetterebbe di sfruttarne meglio le potenzialità, accelerando la crescita, migliorerebbe lorganizzazione amministrativa e renderebbe anche più efficaci le azioni umanitarie. In questo, una cooperazione euro-africana consentirebbe di aprire quel mercato in crescita alle nostre tecnologie».
Quali sono le disponibilità economiche?
«Per il Nordafrica, lEuropa può mettere a disposizione un piano Marshall da 10 miliardi di euro. Ma la strategia a lungo periodo va pensata con gli occhi degli africani, non con quelli dei colonizzatori».
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