Cronache

Un aiuto dalla natura per il benessere

Un aiuto dalla natura per il benessere

Paola Castellazzo

Naturale, una parola che da sola è capace di infondere fiducia. Negli ultimi venti anni si è verificato un crescendo di interesse e di utilizzo da parte del pubblico verso tutto quello che poteva essere definito naturale. Si sono così potenziati e sviluppati sia il settore della salute o medicina alternativa (benessere in senso lato, tecniche energetiche, ecc.) sia quello dell'alimentazione. Ma anche la natura non è priva di controindicazioni, e di rischi.
Ce ne parla Stefano Chiola, responsabile del Centro Un Dojo di via Filzi 1 a Chiavari, esperto del settore, da anni impegnato nella difficile lotta contro la disinformazione sui prodotti naturali.
Stiamo assistendo a un vero e proprio tam-tam mediatico. Oggi il naturale è diventato sinonimo di salute e benessere. È davvero così facile curarsi e successivamente guarire ricorrendo alla medicina naturale?
«Ascoltando programmi radiotelevisivi o leggendo periodici di varia natura è quasi impossibile non trovare servizi o articoli dedicati alla medicina naturale o medicina alternativa. Spesso però non si viene informati correttamente dei rischi o delle controindicazioni che l’utilizzo di prodotti naturali o vie terapeutiche naturali possano provocare. Parliamo ad esempio della fitoterapia. Gli estratti di piante sono ricche di principi attivi plurimi che hanno un loro percorso farmacologico e che vanno a interagire con il nostro organismo, possono produrre effetti buoni e curativi ma possono anche andare ad aggravare situazioni patologiche esistenti. Per utilizzare con efficacia e sicurezza la via del naturale si deve rigorosamente tenere presente e in maniera attenta la fisiologia e l'interazione biochimica e quindi non ci si dovrebbe addentrare a cuor leggero nelle terapie fai da te. Bisogna affidarsi a persone esperte e cultori della materia che hanno una preparazione specifica sia per quanto riguarda l'uso delle piante e sia della fisiologia patologica e non dell'organismo.
Sono sempre di più le persone che si avvicinano e scoprono la medicina cinese. Cosa ne pensa?
«Le tecniche della medicina tradizionale cinese-moxabustione, agopuntura, digitopressione, shiatsu si basano su una fisiologia energetica ben definita che segue delle leggi precise. La medicina tradizionale cinese parla di Logge energetiche, relazione fra le logge di tipo madre-figlio oppure nonno-nipote o ancora di ciclo di creazione, o di dominio, o di distruzione. La lettura di questi vie energetiche sta alla base di un trattamento corretto ed efficace. Ma per fare questo è necessaria una preparazione specifica e approfondita che permette di passare dalla via energetica alla via fisiologica per arrivare a correggere il problema alla radice. Applicare solamente delle tecniche senza una lettura attenta dei segni significa non affondare il problema nella sua visione olistica di parte fisica-psichica-emotiva.
Parliamo delle vie puramente energetiche, vedi ad esempio cristalloterapia, reiki, aromaterapia, cromoterapia, solo per citarne alcune.
«Queste vie sono molto importanti per il riequilibrio psico-fisico ma sono anche le più difficili da utilizzare correttamente. Sono vie più esoteriche che richiedono una preparazione non solo di tipo culturale (conoscenza) ma anche di tipo emotivo-spirituale. L'operatore di queste tecniche dovrebbe avere un raggiunto equilibrio interno, una forte consapevolezza, e aver sviluppato una sensibilità energetica elevata per poter interagire con la persona che richiede questi interventi. Chi spesso professa miracoli non è in grado di farli perché è fondamentale ricordare una regola energetica molto semplice e basilare: non si può comandare, manipolare l'energia, essa lavora a livelli eterici che sono oltre il controllo dell'uomo.
Sono sempre di più le persone che si rivolgono a centri specializzati, ma non solo, per massaggi.
«Per le tecniche manuali ci vuole una conoscenza approfondita dell'anatomia umana ed energetica riflessologica. Il massaggio non è solamente un fatto fisico ma è uno scambio energetico fra operatore e cliente. Il massaggio che riesce si avvale di una parte tecnica che si può imparare e una parte energetiche che si deve sviluppare. Le dita sono i nostri occhi e le nostre orecchie. Un dolore muscolare non sempre è solo fisico, a volte può essere l'espressione di un problema di tipo energetico emozionale. Insomma, capire questo porta alla conoscenza reale di quello che si chiama massaggio olistico. Imparare a leggere i segnali dell'organismo ci offre uno strumento ma non ci rende sciamani o altro. Chi opera in questo settore dovrebbe essere l'espressione di conoscenza, umiltà, compassione, sensibilità, tutti termini che sono molto sfruttati ma spesso poco compresi (presi con se stessi-interiorizzati) e questo va a deperimento della guarigione di una persona.

L'operatore deve quindi essere il primo guarito dallo studio della sua “via di medicina” che non è altro che l'espressione delle tecniche fisiche-eneregetiche-spirituali sviluppati in anni di ricerca interiore e non l'esito di qualche corso, durato magari pochi fine settimana».

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