Aiuto psicologico per la madre: «È sconvolta»

Un’équipe medica con lei. Un monitoraggio costante. Si trova ancora ricoverata all’ospedale San Giovanni di Roma la madre della piccola Joy, la bimba cinese di 9 mesi uccisa tre giorni fa nella capitale insieme al padre di 31 anni. Zengh Lia, questo il nome della donna, è ancora in stato di choc. Diverse persone, tra cui il vice sindaco di Roma Sveva Belviso, le hanno fatto visita. Parenti e amici sono andati in ospedale per confortare la donna, la quale è sotto il costante controllo di un gruppo di medici che le forniscono il supporto psicologico. Durante l’aggressione di due giorni fa, Zengh Lia era stata ferita a un braccio da un taglierino. La donna ha tentato all’inizio, invano, di inseguire i due malviventi a caccia dell’incasso del bar della famiglia, nel quartiere di Torpignattara. Pensava che la sua piccola avesse solo sbattuto la testa. Poi l’ha tenuta fra le braccia fino all’arrivo dei soccorsi, ma era ormai troppo tardi per Joy.
Non solo una famiglia sconvolta, c’è l’intero quartiere romano e la comunità cinese sotto choc per il duplice delitto di mercoledì. E c’è anche tanta paura. Molti gli stranieri che lasciano il loro saluto al padre e alla piccola vittime dell’odio cieco di due balordi a caccia di soldi.

«Mi sento in pericolo perché anche io ho un figlio di un anno», dice commossa Luisa, originaria di Budapest, una delle mamme arrivate ieri in via Giovannoli sotto casa delle due vittime. «Abito non lontano da qui - aggiunge la donna - e non mi sento più sicura».

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