Alassio vuole riaprire l’albergo di Pablito

L’Italia Mondiale, quella di Zoffgentilecabrini, era passata per la Puerta del Sol. Che, nonostante il nome, non era un rifugio spagnolo nel quale si consumò il famoso ritiro in grado di trasformare i bolliti anti-Camerun nei mattatori che schiacciarono Argentina, Brasile e Germania. Era un albergo di Alassio, che ospitò la prima fase di preparazione degli azzurri, una struttura di prim’ordine, con strutture sportive allora all’avanguardia. Ora quella «Puerta» è chiusa e rischia di non riaprirsi più. Colpa del «mercato» e del progressivo disinteresse dei proprietari per una struttura che non tirava più come allora.
Oggi l’albergo è chiuso, e il campo sportivo Ferrando, sul quale gli uomini di Bearzot prepararono l’avventura che li portò fino alla notte magica di Madrid, ha l’erba alta che sembra una savana. Ma se per lo stadio si intravvede la fine del «letargo» e l’inizio dei lavori di ristrutturazione, per l’albergo dei campioni del mondo la strada è un po’ in salita. Perché sarebbe inutile solo riaprire un albergo senza consentirgli di affrontare il mercato turistico con le carte in regola. Così c’è un progetto di ampliamento, che potrebbe essere approvato dal Comune di Alassio, e che prevede almeno il raddoppio delle stanze.

«Il nostro obiettivo è che il Puerta del Sol riapra - taglia corto Marco Melgrati, appena rieletto sindaco a furor di popolo. Ora vedremo il progetto». Intanto Alassio non vuole dimenticare quella fortuna spedizione azzurra che partì dal «Muretto». E sta organizzando una mostra sul soggiorno della nazionale 1982.

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