Dopo Albertini in mutande, la Minetti in costume

Dopo Albertini in mutande, la Minetti in costume

Succede alla Settimana della Moda milanese che il grande pubblico perda attenzione verso le collezioni viste sfilare sulle passerelle di Armani e Prada e si concentri su un brand che di solito non compare nel Gotha del fashion system: Parah.

L’azienda che produce costumi da bagno ha deciso provocatoriamente di far parlare di sé scegliendo come testimonial un personaggio scomodo e chiacchieratissimo. Sulla passerella del marchio ha, infatti, fatto la sua comparsa in costume bianco e scarpe ortopediche Nicole Minetti. Una bagarre mediatica che non possiamo né dirvi né raccontare. Per questo abbiamo raggiunto telefonicamente Alessandro Cerulli, consulente di comunicazione del brand.

Se la sono presi tutti con Parah. Non farebbero meglio a prendersela con la regione che non mette nessun veto a comparsate di questo genere da parte dei suoi rappresentanti?
La nostra non è una scelta politica. L’azienda ha voluto lanciare una provocazione per attirare l’attenzione sul marchio durante la Settimana della Moda, che di solito focalizza la sua concentrazione sui nomi delle grandi maison. Negli anni abbiamo visto che in queste occasioni si parla di un brand, anche meno blasonato, quando sono presenti personaggi di spicco. Non si parla mai di prodotto, quindi l’azienda ha pensato di prendere un personaggio in questo momento molto chiacchierato, scegliendo consapevolmente di azzardare. Forse troppo, vista la bagarre mediatica che ne è seguita, ma sicuramente se ne è parlato, quindi dal punto di vista comunicazione e mediatico l’obiettivo è stato ampliamente centrato. La Minetti è stata chiamata solo ed esclusivamente per fare questo tipo di evento, non è confermata per rappresentare quella che è la donna Parah in assoluto.

Non avete paura dell’effetto boomerang e di un conseguente calo delle vendite?
Abbiamo letto tutti i commenti dei fan su facebook, le email di protesta arrivate e i commenti sul sito. Sicuramente la gente ha preso una posizione ben precisa. Ma sottoscrivo quanto sostengono il presidente di Parah, Gregori Pezzalunga, e alcuni dei nostri fan su facebook: un prodotto non si compra perché indossato da una tal persona, si compra per la sua qualità, per il comfort, per il deisgn…

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