Gianandrea Zagato
da Milano
«È un bel pasticcio. Ci sono quattro magistrature al lavoro». Gabriele Albertini commenta così laffaire Serravalle su cui le polemiche non accennano a spegnersi. «Tre magistrature impegnate e una interessata» sulla scalata della Provincia di Milano alla società autostradale, avvenuta attraverso lacquisto del 15 per cento del capitale in mano a Marcellino Gavio. Scalata a un prezzo (8,831 euro per azione) che innesca discussioni accese, anche per il sostegno - alloperazione finanziaria voluta dal diessino Filippo Penati - dato da Banca Intesa, che sta discutendo i patti parasociali in vista del suo ingresso in Pedemontana. «Spero che i giudici facciano un lavoro attento e scrupoloso e che si possa ottenere leffetto desiderato» osserva il sindaco di Milano. «Che si possa cioè acclarare un comportamento illegittimo sul piano del diritto amministrativo, inopportuno su quello del diritto civile e, probabilmente, anche dannoso sul piano della contabilità pubblica».
Richiesta di un giudizio sereno su una vicenda che pone anche «un serio problema etico, di legittimità e di correttezza». Questioni che Albertini ha sollevato in un esposto formale alla Corte dei conti e in una richiesta di arbitrato seguiti da un ricorso al Tar firmato dai gruppi in Provincia della Casa delle libertà, cui il Comune di Milano ha aderito. Offensiva legale accompagnata anche da una «riflessione con il procuratore capo della Repubblica». Naturalmente, osservano da Palazzo Marino, sede dellamministrazione comunale, si tratta «di contenziosi che potrebbero durare anni e se cè una giurisprudenza conforme alla dottrina non potranno che vedere soccombente la Provincia».
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