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Albertini porta in Procura le accuse a Penati

Il sindaco di Milano presenterà un dossier contro il presidente della Provincia: «C’è un abuso d’ufficio»

Albertini porta in Procura le accuse a Penati

Giannino della Frattina

da Milano

L’accusa è pesante: «abuso d’ufficio». Il bersaglio Filippo Penati, presidente ds della Provincia di Milano. Sullo sfondo l’ombra di Unipol che sta facendo più danni della peste tra le fila del centrosinistra. Il tutto sta nel dossier sulla Serravalle, società che gestisce le tangenziali milanesi e un tratto dell’autostrada per Genova, messo insieme con maniacale precisione dal sindaco di Milano Gabriele Albertini. Deciso a bussare in procura. Questione di ore o al massimo di giorni, come ha assicurato ieri davanti alle telecamere di Telelombardia alla Prima serata di David Parenzo. Anche a Palazzo Isimbardi un intreccio tra politica targata Ds e affari? «Essendo un pubblico ufficiale segnalo ai magistrati qualcosa che potrebbe essere di loro interesse». Sotto i riflettori l’acquisto delle quote Serravalle pagate ad agosto ben più del loro valore, secondo il sindaco, all’imprenditore privato Marcellino Gavio. «La mia - spiega - è una comunicazione di documenti con una nota sintetica che evidenzia gli aspetti più rilevanti». Ma la requisitoria è già mandata a memoria. «Le cifre - si agita e gli manca solo la toga - sono quelle di sei dita. Partiamo da 2,70 euro. Quello che, nelle intercettazioni pubblicate dal Giornale, Gavio dichiara a Consorte essere un prezzo troppo alto per entrare in Unipol. È 4 euro, invece, quello che Gavio e Binasco intercettati considerano un buon valore dell’azione Serravalle («facciamo un sacco di soldi»). Sale a 5 il prezzo congruo fissato da Banca Intesa. Arrotondato a 9 (in realtà 8,83) il prezzo pagato da Penati a Gavio. Con Guido Roberto Vitale advisor dell’operazione e consulente di Consorte nella scalata Unipol. Sono 176 milioni gli euro della plusvalenza incassata da Gavio grazie alla generosità di Penati.

E 50 milioni sono quelli investiti da Gavio nella cordata Unipol». «Nulla di nuovo - replica Penati - se non la conferma che Albertini non ha ancora compiuto quello che è un suo dovere: presentare ciò che è in suo possesso alla Procura. Speriamo sia la volta buona».

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