Albertini va da Palmeri però scommette su Letizia

Ci sono un ex fascista, un ex democristiano e un ex radicale. Cos’hanno in comune? Evidentemente niente, se non la voglia di far diventare maiuscola la «c» di Comune per andare a caccia di una poltrona da sindaco. E così Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini e Francesco Rutelli si son ritrovati ieri a Milano per presentare Manfredi Palmeri che, tanto per complicarla un po’, è un ex di Forza Italia. Ma non basta. Perché nella platea dell’Auditorium, ad applaudire c’è l’ex sindaco Gabriele Albertini. Parlamentare europeo con in tasca la tessera del Pdl. Storie bizzarre di Terzo polo, la santa alleanza tra Futuro e libertà, Udc e Api messa in piedi i odio a Berlusconi. E che a Milano rischia di portar via a Letizia Moratti i voti del centrodestra necessari a passare al primo turno. «Nessuno - sibila soddisfatto Casini - ce la farà senza alleanza con noi». E poi? «Poi vedremo», sorride l’ex democristiano di lungo corso pronto a mettere sul piatto i voti. In cambio di poltrone. La solita vecchia politica di chi, solo perché presenta un candidato all’anagrafe giovane, si sente legittimato a fare il paladino del rinnovamento. E dubbioso è Albertini stesso che, dovesse mettere mano al portafoglio, scommetterebbe su Letizia Moratti. «Vince sicuramente - non ha dubbi -, ma al secondo turno. Con la lista centrista e il riallineamento dei voti moderati, è molto improbabile che riesca ad avere una maggioranza che le consenta di evitare il ballottaggio». Il Terzo polo che l’ha corteggiato a lungo, ricevendo alla fine proprio da Albertini un deludente rifiuto a tempo quasi scaduto? «Pdl e Lega sono ampiamente maggioritari in questa città e sono 10 punti avanti rispetto alle sinistre aggregate», ma è al tempo stesso certo che la buona performance del Terzo Polo di Manfredi Palmeri impedirà a Letizia Moratti di trionfare al primo turno». Cifre? «Un 10 per cento, perché saprà catturare una buona quota di astensionisti». Poi la scommessa con i giornalisti che rivela come davvero la pensi. «Una cena al Savini con venti di voi sulla Moratti che vince al secondo turno. E una cena in un ristorante meno qualificato sul 10 per cento a Manfredi Palmeri».

Che cala la maschera ed entra in campagna elettorale attaccando la Moratti. «Antonio Greppi nel dopoguerra ricostruì la Scala di Milano in un anno. Oggi in tre anni non siamo riusciti nemmeno a entrare in possesso dei terreni dell’Expo. Milano è una brutta addormentata nel bosco».

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