Vigevano - Due giorni di carcere lo hanno provato. Alberto Stasi, dietro le sbarre per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi ripete ai suoi legali: "Sto male, sono emotivamente provato". In cella da solo, al Piccolini di Vigevano, legge, pensa e chiede di uscire. "Alberto non sta bene" conferma l’avvocato Giuseppe Colli, uno dei suoi difensori, uscendo oggi dal carcere. Il legale, che ha depositato la memoria difensiva contro il decreto di fermo firmato dal pm Rosa Muscio, continua a chiedere "la scarcerazione del nostro assistito".
L'incontro con il cappellano Anche questa mattina Alberto ha incontrato il cappellano del carcere di Vigevano che ha detto di averlo trovato, a differenza di quanto sostenuto dal legale, "tranquillo e sereno". "La cella è piccola - prosegue don Florindo -; legge, l’ho visto seduto sul letto con davanti un libro". Il cappellano con Alberto non ha parlato né di Chiara né dei genitori della ragazza uccisa. Il giovane si è di nuovo dichiarato innocente e, confidandosi, ha detto di augurarsi che "la cosa si risolva in fretta" e che perlomeno gli vengano concessi gli arresti domiciliari.
Convalida del fermo Il pm Rosa Muscio ha depositato verso le 13 la richiesta di convalida del fermo di Alberto Stasi e la sua custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è controfirmato dal procuratore della repubblica Alfonso Lauro. E il gip Giulia Pravon ha già fissato l’interrogatorio di garanzia.
L’avviso di fissazione dell’interrogatorio, che si terrà alle 10 nel carcere di Vigevano, è stato notificato nel primo pomeriggio ai difensori di Stasi dalla cancelleria del gip. Insieme alla richiesta di convalida sono arrivati una serie di atti relativi alle indagini fino a qui svolte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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