«Genova mi piace e l'anno prossimo tornerò. Stavolta porterò con me anche Charlene e visiteremo Palazzo Grimaldi in piazza della Meridiana. È sempre una grande emozione ritrovare le radici della nostra famiglia».
Lui è Alberto di Monaco, 52 anni, ex scapolone d'oro della nobiltà europea. Lei è Charlene Wittstock, 32, campionessa di nuoto sudafricana, che piace tanto perché assomiglia a Grace Kelly. La favola del numero uno di Montecarlo si celebrerà anche a Genova, città d'origine della famiglia reggente monegasca. Insomma, Alberto ieri pomeriggio durante la gita nel capoluogo ligure, dove ha ricevuto onorificenze e diplomi, si è innamorato del «principato di Marta». Al collega Domenico Pallavicino e all'ingegnere Davide Viziano, tra i promotori della neonata associazione Genes-Monaco, ha confidato che una tappa della luna di miele, dopo il matrimonio previsto i primi di luglio dell'anno prossimo, sarà anche Genova, proprio in quel palazzo del 1543 realizzato da Gerolamo Grimaldi, affrescato dal Cambiaso e che il prossimo anno ospiterà alcune esposizione del Festival della Scienza.
Completo grigio fumo di Londra, camicia bianca, cravatta rosso granata, scarpe nere, occhiali trendy, Alberto di Monaco è arrivato ieri in elicottero dal Palais al Cristoforo Colombo. Poi, scortato dai nostri vigili urbani in motocicletta, ha raggiunto palazzo Ducale e ha ripercorso gli stessi gradini che salirono i grandi del G8 una decina di anni fa.
«No comment» sulla casa finita nella disponibilità del «cognato» di Fini in boulevard Princess a Montecarlo. Nessuna intervista nemmeno sui dettagli della relazione con Charlene.
«Alberto è un capo di Stato molto riservato - ha spiegato il principe Pallavicino - mi ha chiesto il silenzio stampa su vicende che riguardano esclusivamente l'Italia e sui gossip intorno alla sua promessa sposa. Niente domande sul caso Tulliani. La mia sensazione è che al Palais la questione riguardi ben poco. Così come ho l'impressione che ai monegaschi, come al Principe, questa storia non interessa quasi per niente».
Durante la cerimonia organizzata dall'Accademia ligure di scienze e lettere, Alberto è stato ricevuto sui gradini di palazzo Ducale dal sindaco Marta Vincenzi e dal presidente della Fondazione per la cultura Luca Borzani. Nella sala del Minor Consiglio ha poi ricevuto il diploma di accademico, come i suoi discendenti. Quindi il sindaco Vincenzi gli ha consegnato la medaglia della Città di Genova. Poche parole di rito e poi il discorso sul tema dello sviluppo sostenibile con la proiezione dei filmati delle spedizioni del principe monegasco ai Poli nel 2006 e sulla stazione italiana in Antartide. Applausi. Strette di mano. Sorrisi. Cordiale, ma abbottonatissimo con un servizio d'ordine che non ha lasciato quasi spazio per le domande. Peccato.
«Occorre riformulare - ha spiegato Vincenzi - il legame di fondo fra Genova e Monaco. Dobbiamo puntare anche sull'alleanza con il principato per inaugurare la nuova stagione della Biennale del mediterraneo. Occorre poi ribadire la centralità del Mediterraneo nelle scelte del continente europeo».
Dal Ducale al museo antartico all'Expo.
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