Albo unico prima di tutto. È limpegno del neopresidente dei dottori commercialisti, Mario Damiani, e di William Santorelli. «Cè urgente bisogno di ripartire con slancio - ha detto il presidente del Collegio nazionale ragionieri commercialisti -, con interlocutori stabili, legittimati e determinati. Da parte nostra garantiremo a Damiani e a tutto il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti una collaborazione leale e fattiva».
La collegialità è la strategia indicata anche da Damiani per arrivare allattuazione dellAlbo unico: «La legge, infatti, contiene passaggi talora poco coordianti che richiedono paziente e intelligente opera interpretativa che devessere condivisa dagli attori indicati dal legislatore: il governo e quindi il ministero della Giustizia, gli ordini locali e il Consiglio nazionale dei ragionieri». E ancora: «Il Consiglio deve assumere posizioni chiare - continua il neopresidente - nel rispetto di un rapporto con i ragionieri che sia serio, leale e improntato alla pari dignità».
Tuttavia, sullimmediato futuro pesa il ricorso al Tar da parte del presidente uscente dei dottori commercialisti, Antonio Tamborrino, che ha ritenuto illegittima lelezione di Damiani. La vicenda è tuttaltro che chiusa, tanto più che il ministero della Giustizia deve far sapere se accetta o meno le delibere di rinnovo delle rappresentanze a fronte della proroga prevista dallo stesso decreto sullAlbo unico. Un segnale positivo, comunque, viene dai professionisti del futuro albo congiunto, che sottolineano la necessità di lavorare per la concordia. «I prossimi saranno mesi cruciali - ricorda il presidente Santorelli - Abbiamo scadenze importanti. Bisogna dedicarsi alla costruzione del Consorzio che gestirà il Registro dei Revisori e concentrarsi sui lavori della Commissione ministeriale preposta allunificazione. Dobbiamo lavorare allorganizzazione del primo congresso congiunto delle due categorie, previsto per il prossimo novembre a Roma». Inoltre, va definito il percorso che porterà alla nascita di ununica rivista del nuovo Ordine, nata dalla fusione di Summa (Ragionieri) e Giornale dei dottori commercialisti. Mentre ha già preso il via, di fatto, il processo forse più delicato, quello che porterà alla fusione degli Ordini locali. «È evidente conclude Santorelli che la gestione di un passaggio tanto impegnativo necessita di una guida forte e sicura.
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