Cronaca locale

Alcol, divieto ignorato Unione del commercio: bastonare chi sgarra

L'ordinanza sugli under 16. La prova: birre a un 15enne come sempre. Stoppani: "Non c’è alcuna giustificazione". In Prefettura concordati gli interventi di forze dell'ordine e polizia municipale

Quattro locali su cinque, in centro, danno tranquillamente da bere a un ragazzo di 15 anni. È successo martedì sera, secondo giorno di vigore dell’ordinanza che sanziona somministrazione e cessione di bevande alcoliche (oltre al consumo) con multe fino a 500 euro. «Disobbedienza civile degli esercenti? Neanche a parlarne - lo esclude il presidente dell’Epam dell’Unione del Commercio, Lino Stoppani - anzi noi speriamo che questi commercianti che non rispettano le regole siano bastonati, non ci sono giustificazioni». Ma Stoppani avverte anche il Comune: «Punire e basta non serve, il solo divieto rappresenta un danno economico per gli esercenti e non serve ai ragazzi. Noi siamo disposti a collaborare, anche distribuendo volantini e sostenendo le iniziative informative del Comune, ma diciamo no all’accanimento, non possiamo essere penalizzati. Non siamo noi la causa di tutti i problemi. Noi siamo professionisti responsabili. Servire bevande a degli alcolizzati non è la nostra ambizione, meno che mani se giovani. Siamo anche cittadini e genitori responsabili».
Intanto ieri in prefettura Comune e forze dell’ordine hanno messo a punto l’organizzazione dei controlli, dividendosi i compiti. I vigili si occuperanno prevalentemente del centro città e della movida (corso Como, Brera e Navigli). Poi, attraverso i comandi di zona, i controlli saranno estesi alle periferie. Il prefetto ha confermato il suo sostegno convinto alla campagna del Comune: «L’intento è assolutamente positivo - - ha detto Gian Valerio Lombardi - e l’obiettivo condivisibile da parte di tutti». Il sindaco insiste molto su questa condivisione: «Il successo di questa ordinanza sarà tanto più grande quanto più ci sarà una responsabilità condivisa», ha detto ieri Letizia Moratti. Il vicesindaco ha ribadito il carattere non punitivo dell’ordinanza: «Solo i nemici di questa battaglia pensano che si possa ridurre tutto al divieto e alla multa» ha detto Riccardo De Corato, ricordando che sono già 7mila i volantini distribuiti: martedì sera vigili e City Angles hanno distribuito 5mila depliants alle Colonne di San Lorenzo, corso di Porta Ticinese, piazza XXIV maggio, Navigli, Arco della Pace, corso Como e Brera.
Il prefetto ha ricordato che l’ordinanza è un provvedimento contingibile e urgente e vale solo 120 giorni, «poi si vedrà», anche perché poi - ha aggiunto Lombardi - col finire dell’estate il fenomeno si dovrebbe ridimensionare da solo e si valuterà se prorogare i controlli». Ma Palazzo Marino sembra escludere che l’ordinanza possa essere solo «estiva». «Le multe - ha detto ancora De Corato - sono un segnale che mandiamo alle famiglie e alla scuola, che devono fare la loro parte. Così come serve un’assunzione di responsabilità da parte dei gestori dei locali e degli operatori dei supermercati». Vanno avanti intanto i provvedimenti contro la prostituzione (in sei mesi 6580 multe da 500 euro) e contro la vendita e il consumo di droga in luogo pubblico (430 sanzioni) che hanno concorso a ridurre il degrado.

La vicepresidente del Commercio internazionale del Parlamento europeo, Cristiana Muscardini ha proposto infine che sia introdotta nell’ordinamento una misura accessoria alla multa: «I giovani siano tenuti ad accudire le vittime di incidenti stradali».

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