Di solito la frase «Lei ha facoltà di tacere e ha diritto a un avvocato» esce dalla bocca dei poliziotti. Sì, ma solo quelli americani. Nei telefilm la formula è diventata un classico degli arresti a stelle e strisce. Scattano le manette e, tac, in contemporanea arriva la telefonata al difensore di fiducia. In Italia le cose vanno diversamente, come sa bene un automobilista genovese, la cui prova del palloncino è stata annullata per mancanza del suo legale.
«Il test dell’etilometro eseguito senza avere detto alla persona sottoposta all’esame che può farsi assistere da un avvocato non ha infatti nessun valore giuridico»; e, per questo, «l’imputato va assolto». È quanto ha stabilito il giudice per l’udienza preliminare che ieri mattina ha prosciolto un genovese di 62 anni che nel 2007 si era schiantato con l’auto a San Fruttuoso. L’uomo era stato fermato dai vigili urbani che gli avevano fatto la prova del palloncino: il tasso registrato dalla macchinetta era risultato di 1,48. L’automobilista era stato quindi condannato a 20 giorni di arresto con decreto penale. Il difensore si era opposto e il primo giudice gli aveva dato ragione. Il procuratore generale aveva però impugnato l’assoluzione facendo ricorso in Cassazione. Le Sezioni unite avevano annullato il provvedimento ma avevano trasmesso gli atti a Genova per proseguire il giudizio dinnanzi a un altro giudice. Ieri il gip ha assolto definitivamente l’automobilista. Astemio. Fino a prova contraria.
Ma, sempre da ieri, anche George Clooney è stato costretto a darsi una regolata. E così ha cambiato la «padella» con un casco integrale. La padella di cui parliamo non ha nulla a che fare con la cucina, ma con quell’elmetto aperto (che fa molto Easy Rider) con il quale era solito scorrazzare in moto portandosi dietro quel fiore della «Eli», anche lei con la padella in testa. Tra le novità del codice della strada entrato in vigore ieri c’è infatti anche il divieto di padella, copricapo considerato evidentemente non a norma di sicurezza. Ma anche quelli che hanno voluto la bicicletta (e ora quindi sono tenuti a pedalare), hanno da mettere mano al kit del perfetto ciclista: va bene la maglietta da Giro d’Italia, ma a patto che in galleria e lungo le strade extra-urbane venga indossata contestualmente a una pettorina fosforescente. Sono - queste appena citate - le due novità principali per ciclisti e motociclisti scattate da 24 ore in base alle norme previsto dalla riforma varate a fine luglio. I caschi «Dgm», quelli cioè comunemente detti «a scodella» o «a padella», sono ormai andati definitivamente in pensione. Sin dal 2001 ne è stata vietava la vendita, ma l’uso era ancora consentito sui cinquantini. Ora dopo 9 anni questa tipologia di caschi è stata completamente bandita, perché considerata non sicura. Chi verrà pizzicato alla guida di un ciclomotore o motociclo con in testa il casco fuorilegge rischia il fermo amministrativo del mezzo per 90 giorni e una multa di 74 euro. Sempre ieri è scattato pure l’obbligo per coloro che si muovono in bicicletta di indossare «il giubbotto o le bretelle retro riflettenti ad alta visibilità» quando circolano fuori dai centri abitati in ore serali e notturne o in galleria, «in modo da essere ben visibili agli altri utenti della strada». Sono molte comunque le novità introdotte dal nuovo Codice della strada, e già in vigore da quest’estate. Le più importanti hanno riguardato il giro di vite per chi guida in stato di ebbrezza, con multe più pesanti e l’introduzione della tolleranza zero per i neopatentati e i conducenti professionali. I test antidroga sono diventati più severi, così come sono state previste norme più stringenti per chi produce, commercializza e soprattutto trucca le minicar.
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