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Aldo Montano subito in pedana a caccia dell’oro

da Torino
Luci su Torino, luci sulla scherma. E subito verifiche importanti. Stamattina, all’ora del caffè, l’Oval Lingotto apre i battenti. Iniziano i Mondiali. E Aldo Montano sale in pedana, subito, primo alfiere azzurro. Atteso, tutto da scoprire. È teso come una corda di violino, il buon Aldo. Sa che non può fallire. Sa che ha molto da dimostrare, Atene è un ricordo ormai lontano, il segno di una gloria che fu e al più presto deve essere riacciuffata. È carico. Sale in pedana insieme con i novizi della sciabola, gli ultimi arrivati o quelli che in Coppa del Mondo hanno fatto poca strada. Come lui, del resto. Frenato da infortuni e smanie televisive, vallette e comparsate. Si è allenato duro, ha digerito non senza traumi la cacciata del suo ct di fiducia, Bauer. Alla Federazione ha parlato chiaro e tondo. Poi, però, si è rimesso al lavoro. Perché è un’occasione da non gettare alle ortiche. Sarà in buona compagnia: Luigi Samele e Gianpiero Pastore cercano un posto per la finalissima di domani, che vale l’oro. Solo Gigi Tarantino, il veterano bizzoso, ha già il posto assicurato tra i big, e saggerà la pedana dell’Oval sono quando si alzerà il sipario sulla finale.
È anche il giorno del fioretto femminile. Ma non delle azzurre. Le eliminatorie non sono pane per Valentina Vezzali; lei è la regina, e ai sovrani non compete mischiarsi alle truppe ordinarie. Anche Valentina farà il suo esordio domani, per il gran finale, insieme con l’altra punta di diamante del fioretto in rosa, Giovanna Trillini. Daranno la caccia a una medaglia, possibilmente d’oro.

Come Montano.

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