Alemanno: basta con il toto-taglio

Il profondo rosso dei conti capitolini scatena la corsa al tototaglio. Che cosa verrà sforbiciato di più? L’estate romana? Le spese di rappresentanza? Non si sa. Qule che è certo è che il sindaco di Roma Gianni Alemanno non è contento di queste illazioni. «Mi sembra irresponsabile questa corsa al toto-taglio che emerge sulle cronache giornalistiche in merito alla situazione del bilancio del Comune di Roma», dice il primo cittadino. Che poi aggiunge: «Abbiamo chiesto agli organi di informazione, a tutte le forze politiche e all’opposizione un atteggiamento responsabile per entrare nel merito di queste questioni soltanto quando ci saranno cifre e accertamenti definitivi che permetteranno di affrontare questa discussione con toni concreti, non allarmistici e non strumentali. Tutto questo sarà possibile fra pochi giorni, mentre lunedì 16 giugno convocheremo il tavolo romano di concertazione con le parti sociali per illustrare la realtà della situazione del bilancio del Comune di Roma».
Ancora calma e gesso. Una strategia condivisa da parte del centrodestra. Come Francesco Grio, coordinatore regionale di Forza Italia nel Lazio: «Il dissesto finanziario del Comune di Roma - constata Giro - ereditato dal malgoverno della sinistra c’è ed è un fatto obiettivo con il quale il sindaco Alemanno dovrà confrontarsi subito nei prossimi giorni. Gli effetti politici e istituzionali e anche i riflessi sui mercati di una possibile dichiarazione di dissesto finanziario sono imprevedibili. Per questo sarà necessaria una larga intesa istituzionale che vada ben al di là del perimetro già ampio e consolidato della maggioranza politica di centro destra uscita vincente dalla competizione elettorale. Anche la sinistra deve uscire dal suo silenzio, interrogarsi con senso di responsabilità su ciò che è accaduto e rendersi disponibile, come è giusto che sia, ad una ampia convergenza nella difficile opera di risanamento dei conti del Comune di Roma sul quale pesa un debito che nei prossimi anni potrebbe raggiungere la quota record di 10 miliardi». Meno propenso a larghe intese appare invece Francesco Storace, segretario nazionale della Destra e consigliere comunale di Roma: «Spero che Alemanno abbia la forza di pretendere dal Governo che il danno fatto da Veltroni non lo debba pagare lui», dice l’ex governatore del Lazio. Che riferendosi alle dichiarazioni fatte dal deputato leghista Matteo Salvini, secondo il quale «il Tesoro non ha 1,2 miliardi di euro per ripianare il debito pubblico della Capitale come richiesto da Alemanno», ha però aggiunto che «Alemanno deve anche pretendere dal Governo che si metta la museruola alla Lega. Devono capire che a Roma si produce ricchezza per il Paese e che i cittadini romani pagano le tasse che vanno in forma di gettito all’erario».


Infine Ivano Caradonna, presidente di centrosinistra del V municipio, ha ieri chiesto al sindaco di convocare al più presto la conferenza dei presidenti dei municipi. «Se ci deve arrivare addosso una mannaia - ha detto Caradonna - è bene che ne siamo al corrente. Non faremo sconti a nessuno adesso così come non li abbiamo fatti alla scorsa amministrazione».

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