Alemanno: commemoro anch’io

Fascista? «Mi offendo se mi definiscono così, perché la ritengo una sciocchezza dal punto di vista storico e politico». Antifascista, allora. «Io non eluderò la festa del 25 aprile - annuncia Gianni Alemanno - . Anzi, andrò a Palidoro a commemorare Salvo D’Acquisto. Sarò presente perché penso che la Liberazione sia una ricorrenza importante per la storia della nostra Repubblica e per quelli che sono i nostri valori fondamentali». Insomma, nessuna nostalgia, giura il candidato del Pdl al Campidoglio, che pure ha un passato da duro e da protagonista di scontri di piazza all’epoca del Msi. «Io - spiega - ho preso nettamente posizione e impegno contro ogni forma di dittatura e contro ogni forma di discriminazione. Su questo non ci sono ambiguità, nel Popolo della libertà abbiamo fatto una scelta precisa».
E a una cinquantina di ore dal voto, Alemanno ci tiene a ribadire questa scelta e a non farsi schiacciare troppo a destra. Qualche giorno fa la comunità ebraica romana ha minacciato di votare in blocco per Francesco Rutelli se avesse accettato di imparentarsi con la lista di Storace: e l’aspirante sindaco ha rifiutato. Adesso a dargli qualche fastidio sono le dichiarazioni del segretario della Fiamma tricolore Luca Romagnoli, «il 25 aprile non c’è niente da festeggiare, è una pagina poco edificante della nostra storia», e soprattutto quelle di Teodoro Buontempo, presidente della Destra: «È giunto il momento che l’Italia stabilisca una data non per ricordare la guerra civile ma per celebrare la riconciliazione nazionale».
Da qui la scelta di un gesto forte, presenziare alla ricorrenza della Liberazione. Ma Alemanno non parteciperà al corteo di Porta San Paolo indetto dall’Anpi. «Non mi hanno invitato - dice con un pizzico di polemica -. Mi recherò, insieme ad Alfredo Antoniozzi, a Palidoro a rendere omaggio al monumento che ricorda il sacrificio di Salvo D’Acquisto», il carabiniere ucciso dai nazisti. Quanto ai mancati apparentamenti, «ho fatto una scelta di coerenza».
Intanto il candidato del Pdl riceve l’incoraggiamento del leader dell’Mpa siciliano Raffaele Lombardo.

«Un appoggio importante che fa comprendere come il principio del federalismo non sia appannaggio solo del Nord ma è l’obbiettivo da realizzare in tutta Italia» e che serve pure per rintuzzare le accuse di un centrodestra condizionato dalla Lega anche al Campidoglio. «Il federalismo - dice Alemanno - non depotenzia il ruolo di Roma capitale».

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