Economia

Alemanno alla guerra per difendere lo zucchero italiano

Incontro del ministro alla conferenza Fao con i rappresentanti di Usa e Cina

da Roma

Doppia mossa di Gianni Alemanno per l’agroalimentare italiano. Ieri, a margine della 33ª sessione della Conferenza biennale Fao sullo «Stato dell'alimentazione e dell’agricoltura nel mondo», il ministro delle Politiche agricole e forestali ha stretto accordi con i ministri dell’Agricoltura di Libano, Cina, Stati Uniti, India e Turchia.
Oggi intanto si riunisce a Bruxelles il consiglio dei Ministri agricoli per affrontare il tema dell’«ocm zucchero» (organizzazione comune mercati). Alemanno, alla sede della Fao, ha presentato al commissario europeo all’Agricoltura Fischer Boel una nuova proposta italiana sulla riforma per favorire un accordo e salvaguardare la produzione interna. «Penso che un compromesso sullo zucchero sia possibile, anche se non sarà facile» ha commentato il commissario europeo all’uscita dal vertice. «Sulla riforma dello zucchero l’Italia è pronta al negoziato - ha spiegato Alemanno - purché si giunga ad una riforma che non comporti la scomparsa della produzione saccarifera nel nostro Paese. Una posizione di stallo non serve a nessuno. Al commissario abbiamo ribadito la disponibilità a trattare, ma se il negoziato dovesse chiudersi in modo così negativo, il nostro Paese è pronto ad esercitare il diritto di veto». Quella di ieri è stata una giornata fitta di incontri. Dopo il ministero degli Esteri, è infatti proprio il ministero delle Politiche agricole e forestali a vantare il maggior numero di contatti e vertici diplomatici.
«L’Italia cresce nella Fao ed è convinta che il capitolo dell’agricoltura non può essere affidato unicamente al Wto - ha detto ancora il ministro -. Stiamo svolgendo un’intensa attività di contatti per creare una serie di collaborazioni tra i diversi Paesi su accordi d’intesa per interscambi di prodotti agroalimentari». Ora tutti guardano con attenzione al prossimo vertice del Wto che si terrà a dicembre ad Hong Kong.

A prova della vitalità con cui l’Italia può entrare nella cooperazione internazionale, l’impegno è per un’agricoltura multifunzionale, in grado di valorizzare le aree interne, di salvaguardare le tipicità e di stringere accordi internazionali per l’agroalimentare.

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