Alemanno: «Il museo della Shoah sarà pronto tra due anni»

Se ne parla da più di tre anni del museo della Shoah, ma i cantieri per la costruzione non sono ancora stati aperti. Si era fissata una data: ottobre 2008, ma allo stato dei fatti il complesso museale che sorgerà all’interno di Villa Torlonia è ancora un progetto. Dovrebbe però, essere pronto per il 2011, secondo quanto annunciato dal sindaco Gianni Alemanno. L’idea di creare a Roma un museo della memoria della Shoah era stata concepita durante l’amministrazione Veltroni. Un museo che nasce dalla necessità di preservare la memoria di quanto è accaduto, e che andrà ad affiancarsi ad altre realtà espositive di grande valore culturale già esistenti nel mondo, Berlino, Washington e soprattutto Gerusalemme. Un progetto che vuole coinvolgere attivamente i sopravissuti ai campi di sterminio, la comunità ebraica romana, la classe docente, ognuno a un livello diverso e per finalità diverse, secondo quanto pensato da Marcello Pezzetti, che della nuova struttura sarà il direttore. Da più di un anno esiste la fondazione Museo della Shoah cui è possibile donare il cinque per mille dell’Irpef. Non solo i fondi, sono necessari per la costruzione di questo baluardo della memoria, è necessario raccogliere materiale storico: foto, documenti, oggetti, filmati, testimonianze. L’idea è quella di rendere il museo un luogo di ricordo ma anche di studio; dove si potranno formare insegnanti specializzati e si svolgeranno attività didattiche che aiuteranno le nuove generazioni a conoscere la storia e a non dimenticare quello che è successo.

Aspettando l’apertura dei cantieri e la più distante inaugurazione del museo l’ospedale israelitico di Roma, che si trova sull’isola Tiberina, ha istituito un progetto «Roma… work in progress» per tener viva e presente ’attenzione sul progetto del museo. Ogni anno fino all’inaugurazione del complesso museale organizzerà incontri volti a mostrare lo stato dei lavori e l’evoluzione dei progetti.

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