Sindaco Alemanno, lei ha detto che
di fronte a stupri come quello del parco
della Caffarella bisogna dare segnali forti.
È per questo che ha annunciato l'inizio
dello sgombero dei campi nomadi abusivi?
«Senza entrare nel merito delle indagini
sul caso specifico, la nostra città ha bisogno di un forte
recupero di legalità. Ecco
perché da domani (oggi, ndr) cominceremo
a dare attuazione al piano messo
a punto dal prefetto. Purtroppo abbiamo
perso del tempo prezioso con il primo
censimento dei nomadi, ma ora procederemo speditamente,
cercando di eliminare le
situazioni di degrado. Dobbiamo imporre il
nostro modello che è fatto, innanzitutto,
di regole. I nomadi devono capire
che o scelgono di integrarsi, rispettando
le leggi, oppure saranno espulsi senza
alternative».
Gli abitanti dell'Appio Latino hanno paura
a uscire di sera o a fare jogging nel
parco, qualcuno ha già parlato di ronde.
Che cosa conta di fare per rispondere a
questi timori purtroppo fondati?
«Ci stiamo muovendo a vari livelli per
cercare di garantire maggiore sicurezza
ai cittadini. La prima cosa da fare è proprio
quella di eliminare le "zone grigie"
della città, riducendo gli insediamenti
abusivi dove trovano rifugio clandestini
e persone che vivono ai margini della società
e che rappresentano un fattore potenziale
di insicurezza. Insomma, dobbiamo
riuscire a circoscrivere rapidamente
l'agibilità di chi vive di espedienti
ed è più incline a violare la legge».
E poi?
«Ho parlato poco fa per telefono con il
ministro dell'Interno Maroni che mi ha
assicurato il pieno appoggio del governo
per fronteggiare il problema.
Nella prossima seduta del Consiglio dei
ministri dovrebbe essere
approvato un provvedimento
che, per i presunti responsabili
di violenza sessuale, imporrà il
carcere comunque, anche in attesa del
giudizio. Non si tratterà di una condanna
anticipata, ma della necessità di impedire
la reiterazione del reato, garantendo
maggior sicurezza ai cittadini onesti».
E sul fronte della prevenzione e del controllo
del territorio che cosa intende fare
il Campidoglio?
«Oggi (ieri,ndr) durante il sopralluogo
che ho effettuato nel parco, ho avuto modo
di parlare con molti abitanti della zona
e con i rappresentanti di alcune associazioni
locali che da tempo si lamentano
per la scarsa vigilanza all'interno della
Caffarella. A questo proposito ho chiesto
un rapporto alla Polizia municipale e
alla direzione del Parco per capire come
vengono utilizzati i vigili urbani e il personale di
vigilanza. In questo grande polmone
verde ci sono alcune aree di proprietà
di privati che dovranno essere recintate
e controllate efficacemente come
se si trattasse di proprietà pubbliche».
Alla Caffarella, però, di bonifiche ne sono
state fatte diverse, anche di recente.
Ma dopo qualche giorno gli sbandati tornano
e magari trovano rifugio nelle fungaie
o in altri anfratti...
«Certo, immaginare di prevenire i reati
schierando un esercito di vigili, poliziotti
o carabinieri è impensabile, se non altro
per la vastità dell'area. Ma si può puntare
sull'aiuto della tecnologia, installando
più telecamere. A Roma ce ne sono
poche, circa cinquemila. Tanto per fare
un esempio, a Londra ne funzionano quasi
mezzo milione. E poi il nostro Dipartimento
sicurezza, coordinato dal generale
Mori, sta già lavorando per la realizzazione
di una "Sala sistema Roma" e per
l'attivazione del numero verde "Sos degrado e sicurezza".
La sala operativa consentirà
di coordinare i sistemi di videosorveglianza
attivi in città con le centrali
operative delle forze dell'ordine».
Dopo la violenza di Capodanno alla Fiera
di Roma, lo stupro di Primavalle, il branco
di Guidonia e ora la Caffarella, alcuni
esponenti del Pd e dell'Udc la criticano
apertamente e parlano di fallimento delle
politiche sulla sicurezza. Cosa risponde?
«Noi abbiamo avuto il merito di porre
la questione sicurezza al primo posto
dell'agenda politica, in un momento in
cui la sinistra tendeva a negare che si trattasse
di un'emergenza. Se qualcuno è in
grado di avanzare proposte che servano
davvero a risolvere il problema, siamo
pronti a prenderle in considerazione in
un clima di collaborazione istituzionale,
nell'interesse dei cittadini. Ma senza strumentalizzazioni
fini a se stesse».
Un'ultima domanda: non teme che il lancio
di segnali forti possa essere male interpretato
da chi già propone di pattugliare
i parchi cittadini con ronde di volontari?
«No.
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