Un appello alle istituzioni e alla società civile per salvare il museo storico della Liberazione di Via Tasso che rischia entro questanno di essere cancellato per i tagli del governo.
A lanciare il grido dallarme il presidente dellistituzione, Antonio Parisella, il quale ha subito messo in chiaro che «non cè nessuna persecuzione politica: credo piuttosto che sia una forma di ottusità amministrativa. Ritengo invece deprecabile la scelta politica di tagliare sulla ricerca e sulla cultura, cosa che non avviene negli altri Paesi europei». I problemi finanziari del museo non nascono oggi, ma senza il contributo statale diventano insormontabili. Parisella ha spiegato che i fondi girati annualmente dal ministero per i Beni e le Attività culturali ammontano a «soltanto 50mila euro». Per questo, Parisella ha lanciato un grido dallarme alle istituzioni locali, alle quali spetta, secondo la legge istitutiva del museo, di intervenire sussidiariamente allo Stato. Lo studioso conta sul sindaco Gianni Alemanno, per il quale ha speso parole di stima: «È stato sempre sollecito nei confronti di questo museo ed è stata la prima telefonata che ho ricevuto, è molto attento». A lui e a Provincia e Regione, Parisella aveva scritto lo scorso 18 maggio, prima che si sapesse dei tagli: «Il 4 giugno - ha aggiunto - lo incontrerò al Verano per linaugurazione del monumento ai caduti e gli chiederò di farsi promotore del dialogo con le altre istituzioni, perchè per loro 50mila euro sono un bicchierino, per noi è una botte che ci dà un anno di vita». Laltro appello va alla società civile, per sostenere un museo che ogni anno vede entrare circa 16 mila persone a titolo gratuito e che si regge in particolare sul volontariato e le donazioni. «Il museo di via Tasso non può chiudere.
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