Ha spiazzato il sindaco Walter Veltroni e la giunta capitolina, annunciando di voler portare lemergenza casa allattenzione del Consiglio dei ministri. Ha bollato come «tardiva e poco seria» la lettera spedita dallo stesso primo cittadino al premier Silvio Berlusconi per chiedere il blocco degli sfratti. E ieri, incontrando Confedilizia, inquilini, sfrattati e piccoli proprietari, Gianni Alemanno ha tracciato le linee guida del decreto legge che proporrà oggi in Cdm: sei mesi di stop agli sfratti di famiglie con persone ultrasessantacinquenni o affette da handicap grave che non abbiano altra abitazione o redditi sufficienti per affittare una nuova casa. Una misura che solo a Roma interesserà 1.147 nuclei familiari.
«Un provvedimento tampone - spiega Alemanno, sempre più calato nel suo ruolo di anti-Veltroni dopo la designazione di An - che tuttavia non può sostituire una vera politica per la casa che in questi anni a Roma è mancata». Esplicito il «rimprovero» al Campidoglio, che «in questi anni non ha saputo fronteggiare lemergenza casa né ha inserito le politiche abitative tra le priorità della sua gestione».
Insieme allo stop agli sfratti, tornano in gioco 37 milioni di euro finiti in economia per «problemi di comunicazione» tra amministrazione comunale e aventi diritto, che rientreranno nel «provvedimento di urgenza» che il Consiglio dei ministri di oggi dovrebbe emettere per affrontare lemergenza abitativa. Il decreto riguarderà Roma molto da vicino, visto che Alemanno ricorda che è necessario «trovare una risposta convincente per le grandi metropoli e le categorie a rischio, superando le osservazioni della Corte Costituzionale». Che a maggio 2004 aveva scritto in una sentenza che eventuali proroghe «illimitate» non potrebbero «sottrarsi alle proposte censure dillegittimità costituzionale». Oltre allo stop per gli sfratti di oltre mille famiglie, Alemanno ha annunciato che «il ministero delle Infrastrutture sta preparando un decreto ministeriale per destinare alla stipula di nuovi contratti di locazione i 104 milioni di euro non utilizzati del decreto legge 2005, che prevedevano contributi di 6mila euro lanno per gli sfrattati». Una stoccata per il Campidoglio. Perché i 37 milioni di euro destinati alle situazioni di disagio della capitale sarebbero già dovuti finire in tasca agli sfrattati, ma «nessuno di loro - ha spiegato Alemanno - ha avanzato richiesta per ottenere questi contributi, non avendo evidentemente ricevuto una corretta informazione dallamministrazione comunale rispetto alle provvidenze disposte dal governo». Per lassessore Claudio Minelli, invece, era il provvedimento a essere «fatto male».
Di certo le ultime case consegnate dalla Giunta Veltroni risalgono allamministrazione Carraro, dal 93 a oggi né con Rutelli né con Veltroni il Campidoglio è stato capace di deliberare la costruzione in proprio di alloggi per ledilizia popolare, preferendo acquistare da terzi. I risultati di questa strategia non sembrano però premianti. Anzi.
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