Alenia fa volare l’indiana Kingfisher

Il gruppo europeo conta di chiudere l’anno con 550 milioni di fatturato (+10%)

Alenia fa volare l’indiana Kingfisher

Andrea Nativi

da Milano

Atr, società posseduta pariteticamente da Alenia Aeronautica ed Eads, ottiene dalla compagnia aerea indiana Kingfisher Airlines una commessa per 20 velivoli regionali Atr-72-500, per un valore complessivo di oltre 350 milioni di dollari. La aviolinea indiana ha richiesto un allestimento e una dotazione avionica sofisticati, per offrire un livello di servizio molto elevato. Contestualmente Kingfisher ha anche sottoscritto opzioni di acquisto su altri 15 Atr-72. Le consegne dei primi 20 velivoli avranno inizio a marzo 2006 e si concluderanno nell’agosto 2008. Gli Atr saranno impiegati sulle tratte nazionali a breve raggio e in particolare nei collegamenti tra gli aeroporti di Dehli, Bombay, Calcutta e Bangalore.
Il nuovo contratto, annunciato in occasione del salone aerospaziale in corso a Dubai, segue quello per i nove Atr-42 ordinati in novembre, i due Atr-72 ordinati in ottobre, i due Atr-42 e il singolo Atr-72 di settembre e rappresenta la conferma di un’annata eccezionale per il gruppo che da gennaio ha firmato 90 nuovi ordini, un record. Atr prevede di chiudere il 2005 con un incremento del fatturato del 10%, a 550 milioni di dollari e di consegnare 16 velivoli. Ma il forte andamento della domanda ha imposto di incrementare i ritmi produttivi, così da poter consegnare 23 aerei nel 2006, che saliranno a 30 nel 2007. L’andamento della domanda internazionale permette di sostenere questo ritmo e anzi, se le commesse continueranno ad arrivare copiose sarà necessario procedere a nuovi aumenti. Del resto il portafoglio ordini, che conta una novantina di macchine, giustifica un potenziamento. Ormai chi vuole un Atr deve attendere, la produzione dei prossimi anni è già venduta.
Prudentemente però il management di Atr, guidato dall’amministratore delegato Filippo Bagnato, sta cercando di sfornare più aerei ottimizzando i processi industriali, senza procedere a grossi investimenti in impianti o di personale, così da reagire facilmente anche a un’eventuale flessione della domanda. Questa peraltro appare un’eventualità remota, perché il mercato dei velivoli regionali turboelica conosce una seconda giovinezza grazie al costo del carburante e alla pressione sulle tariffe. Infatti i produttori di jet regionali hanno visto rallentare la domanda per aerei fino a 50 posti. Il mercato dei turboelica regionali è in mano a due costruttori: Atr e la stessa Bombardier, perché la crisi degli ordini degli scorsi anni ha portato Saab, Bae e Fokker ad abbandonare il segmento.
Secondo le stime più attendibili, nel prossimo decennio saranno ordinati 60 aerei regionali turboelica all’anno: un mercato che vale oltre 10 miliardi di dollari, senza contare le versioni per impieghi militari. Atr ha ottime possibilità di conquistarne almeno il 50%.

Una bella soddisfazione per gli azionisti italiani ed europei, che avendo recuperato i costi non ricorrenti (finora sono stati venduti 778 Atr, nelle due versioni da 42 e 72 posti) ora hanno margini superiori. E anche un successo personale per Bagnato, che quando prese le redini della società sembrava destinato a esserne il liquidatore. Ora le prospettive sono ben diverse.

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