«Alessandro ucciso tra mezzanotte e le due»

«Alessandro ucciso tra mezzanotte e le due»

Il piccolo Alessandro quando arrivò al Gaslini, alle 11.45 dell’altra mattina, aveva una temperatura corporea di 27 gradi. Significa che l’ora della morte risale tra le dieci e le dodici ore prima. E cioè sarebbe morto tra le 11.45 e l’una e 45 di quella tragica notte. È il clamoroso risultato dell’autopsia svolta sul corpo del piccolo dal dottor Andrea Lomi, il medico legale incaricato dalla difesa di Katerina Mathas, mamma di Alessandro. Grazie a questa perizia la posizione delle giovane hostess si potrebbe alleggerire notevolmente. Visto che sembra certo dai filmati delle telecamere del residence e dai tabulati del telefonino della donna che in quel lasso di tempo Katerina era uscita dal monolocale per andare a comprare altra cocaina. Il piccolo Alessandro, quindi, è stato lasciato dalla mamma da solo con il compagno Gian Antonio Rasero. Adesso bisognerà vedere se anche il medico legale incaricato dall’agente marittimo sarà d’accordo con quanto stabilito, anche se non con matematica certezza, dal dottor Lomi.
«Purtroppo con gli strumenti disponibili oggi - spiega il medico legale genovese - non è facile stabilire una finestra della morte più ristretta. Anche se bisogna agire con molta cautela, si può affermare che il piccolo Alessandro probabilmente è morto proprio tra le dieci e le dodici ore prima del suo ricovero al Gaslini. La causa della morte, invece, è praticamente certa. Si è trattato dello sfondamento del cranio sul lato destro, causato da fratture “da scoppio” perché il bimbo quasi certamente è stato sbattuto su una superficie dura e piatta come quella del pavimento e non su un angolo».

Ieri intanto si è svolto l’interrogatorio di garanzia in carcere per la donna e il compagno, assistiti dai rispettivi legali Igor Dante e Giuseppe Nadalini. I due hanno reiterato le rispettive posizioni, proclamandosi innocenti.

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