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Alessio Boggiatto «Battuto da tre mostri Sono felice di aver vinto l’oro degli umani»

Alessio Boggiatto, lei è l’emblema del numero quattro. Cinque volte medaglia di legno in manifestazioni importanti…
«Vivo questa situazione con tranquillità. Certo finire sempre quarto alle Olimpiadi su tre partecipazioni è quasi un record. Ma l’ultima volta, quella di Pechino, mi inorgoglisce: davanti avevo tre extraterrestri, io sono stato l’oro degli umani. Per quanto riguarda gli altri piazzamenti, posso prendermela solo con me stesso, anche se ho perso il podio per pochi centesimi».
Ce n’è uno in particolare che l’ha fatta arrabbiare tantissimo?
«Sì, quello all’Europeo di Madrid. Dalle immagini si vede che posso arrivare secondo, ma poi mi ritrovo quarto a un centesimo dal podio».
Finire quarti ti cancella dalle statistiche…
«Non è solo questo. Il quarto posto è brutto perché sotto i riflettori finisce la prestazione tecnica».
Ora addirittura le consegnano il premio “Valori per lo sport” per la medaglia di legno ai Giochi cinesi.
«È una bella iniziativa, oltre che un riconoscimento importante. Ma lo interpreto come un invito a non essere più premiato per questa motivazione».
Nel premio si parla di solitudine dei numeri quattro. Ma lei si sente solo?
«No.

E se il telefonino squilla di meno per concedere interviste, anche meglio».

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