Perché blog, articoli, trasmissioni televisive raccontano le donne in tutti i loro aspetti e con tutte le loro difficoltà, senza mai dire quanto la vita si sia semplificata con le due ruote? Questo il pensiero che mi tormenta mentre sono al semaforo, sulla mia Honda Hornet di qualche anno fa. Il traffico è infernale, ma io non lo subisco minimamente.
Procedo senza problemi, facendo attenzione solo a evitare buche, binari del tram in mezzo alla carreggiata e dossi di cemento che tutto fanno venire in mente, meno che qualcosa che abbia a che fare con la sicurezza. Possibile che le infrastrutture non siano adeguate per i motociclisti? E possibile che se ti affianchi a una macchina, con i capelli biondi che escono dal casco, un paio di jeas attillati e il trucco sugli occhi, il conducente dell'auto ancora è colto da una morbosa sorpresa? È ora di dirlo chiaro e tondo: le donne e le due ruote non sono più una rarità. Né gli esemplari di genere femminile, tanto intelligenti da privilegiare la mobilità sostenibile, si contano sulle dita di una mano. Siamo tante, siamo normali e le virago non ci appartengono affatto.
Mentre inserisco la prima e riparto, rifletto sul fatto che sarebbe divertente mettere in piedi una nuova serie di «Sex and the city», ambientata in Italia. La Carrie americana sarebbe una rivoluzione made in Italy. Finirebbe di sbracciarsi per chiamare un taxi, su tacco 15 e sul ciglio del marciapiede. Piuttosto prenderebbe uno scooter, leggero, facile, maneggevole.
Sarebbe una biker fashion victim. Un'icona. Un personaggio che farebbe tanto bene anche a sdoganare l'immagine della donna nel settore delle due ruote. Non vogliamo essere solo lo zainetto attaccato al macho di turno, che si fa portare a passeggio senza un briciolo di autonomia. Né le bamboline poco vestite e ammiccanti che fanno capolino nelle foto di prodotto.
Questo è solo il contorno, Carrie (dunque una nostrana Carolina) sarebbe anche sostanza. E il sabato pranzerebbe con le tre amiche di sempre.
Non mancherebbero le borse firmate, l'aspetto curato, i discorsi sugli uomini, i dubbi amletici sull'amore, le delusioni lavorative e la sensazione di venire assolutamente da Venere. Ma ci sarebbe quel non so che. Quel di più che farebbe la differenza. Che descriverebbe le donne per come sono realmente. Pratiche, veloci, con quellìaria rock e chic di chi «cavalca» la vita e spalanca un po' il gas, tanto ai fornelli quanto nel traffico. E mentre penso, sono arrivata.
Eccole le mie amiche e, a proposito di appuntamenti, stabiliamo subito il prossimo.
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