Roma «Lasciamo lavorare Monti. Ha davanti un compito difficile e comunque non ci sono le condizioni per fare altro». Però «teniamoci pronti alle elezioni, perché non è affatto escluso che si vada alle urne già a giugno». A cena con gli ex ministri del Pdl Silvio Berlusconi cerca di serrare le fila. Tanto che mercoledì sera ha provato a tranquillizzare tutti: lala del partito convinta che lappoggio al governo tecnico sia la scelta migliore e pure quanti vorrebbero aprire alla guerriglia parlamentare già da domani per tornare al voto il prima possibile. Con un dettaglio: al ventesimo congresso del Partito popolare europeo che si terrà la prossima settimana a Marsiglia il Cavaliere non interverrà in plenaria come inizialmente previsto e lascerà la scena tutta ad Angelino Alfano. A meno di cambi di programma dellultima ora, se non è uninvestitura ufficiale poco ci manca visto che Berlusconi presenzierà al summit del Ppe senza dire ufficialmente una parola e lasciando la scena tutta al segretario del Pdl. Insomma, se davvero le cose andranno così - con buona pace di Roberto Formigoni, che da settimane ha riscoperto una corrispondenza damorosi sensi con quella Lega con cui non solo lui, ma anche Cielle, mai è andato daccordo - non sarà certo un dettaglio. Perché nonostante lo scenario futuro sia difficilmente decriptabile, non cè dubbio che il Pdl è in subbuglio su diversi fronti. E che uno di quelli più caldi siano le primarie per la futura premiership non è un mistero. Primarie limitate al Pdl, e quindi Alfano avrebbe la strada spianata, oppure allargate alla coalizione (Lega compresa) e dunque Formigoni potrebbe giocarsi le sue carte puntando ad un accordo con il Carroccio (successione al Pirellone al posto di un sostegno della Lega alle primarie che decideranno il candidato premier del centrodestra).
Una situazione intricatissima. Nella quale - rispetto al governo Monti - pare che Berlusconi riuscirà ad incassare qualcosa. Sembra, infatti, che tra le misure anti-crisi dellesecutivo non ci sia la patrimoniale (cioè la tassa sul patrimonio) ma semplicemente lImu progressiva (sulla casa, ma che ingloberebbe anche la tassa sui rifiuti) che darebbe al Pdl un certo agio per poter dire di aver «portato a casa la partita» a differenza di quel che farà il Pd con le pensioni, capitolo che sta aprendo una breccia sul fronte centrosinistra.
Il sostegno alle misure «lacrime e sangue» di Monti, insomma, non lo mette davvero in dubbio nessuno. Ma né Pdl e né Pd hanno intenzione di dare limmagine di «fare affari» con il nemico.
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