Alfano punta sulle riforme e rifà la squadra

Alfano punta sulle riforme e rifà la squadra

RomaNella fitta nebbia calata sulla politica con il governo Monti individuare la luce alla fine del tunnel è impresa ardua. Il tempo della «sospensione», però, non può essere infinito e l’ormai prossimo mese di gennaio metterà i partiti, Popolo della libertà in testa, di fronte a scelte strategiche fondamentali e all’imperativo di riannodare i fili con il proprio elettorato. Sarà sulla fase due del governo che si misurerà la capacità di ciascuno di riacquistare centralità, abbandonando il ruolo di notai silenziosi delle scelte altrui. Per questo fin dalla ripresa prevista per il 10 gennaio, Angelino Alfano è deciso ad imprimere una accelerazione all’organigramma del partito con la nomina dei responsabili dei Dipartimenti. Una rimodulazione fondamentale per avere figure riconoscibili nei vari settori che possano fungere da interfaccia sia con i ministri, sia con i loro omologhi del Pd e dell’Udc.
Nel gennaio della ripartenza il segretario del Pdl dovrà anche mettere in cantiere il calendario dei congressi provinciali delle grandi città. Dopo l’antipasto del 18 e 19 dicembre, sarà ora la volta delle grandi città, su tutte Milano, Roma e Cagliari dove si annunciano competizioni affilate tra i vari schieramenti in campo. Un processo che completerà la fase costituente del Pdl, con il rovesciamento della piramide e la piena legittimazione dal basso dei vertici, fino al congresso nazionale previsto per il mese di giugno o di luglio. In pratica una sorta di grande girone eliminatorio per la vera sfida a cui già da mesi guardano tutti nel partito: le primarie per designare il prossimo candidato a Palazzo Chigi. Sempre a gennaio il Pdl si eserciterà su alcuni temi più politici. L’aggressione al debito, innanzitutto, argomento che verrà affrontato in un seminario che Maurizio Gasparri sta organizzando al Senato per il prossimo 19 gennaio. Ma anche il rilancio delle liberalizzazioni, con un piano di aperture al mercato dei servizi pubblici, dell’energia, dei trasporti e di quanto può davvero rappresentare un incentivo allo sviluppo. Il passo lento adottato da Monti sui servizi pubblici locali - con la richiesta ai Comuni di adottare una delibera che indichi quali servizi possono essere rimessi al mercato - equivale a una misura dai risultati incerti e dai tempi potenzialmente biblici. Per questo il Pdl, di concerto con il Terzo Polo, potrebbe chiedere di ripartire dal decreto Ronchi-Fitto e da quelle misure che miravano a scardinare le grandi cittadelle clientelari dei poteri locali. Un altro tema che il Pdl vorrebbe immettere nel dibattito è quello della riforma dell’architettura costituzionale. «Credo sia arrivato il momento di riflettere seriamente del rilancio di una ipotesi presidenzialista» spiega Maurizio Gasparri. «Certo il tavolo delle riforme attualmente è soltanto virtuale ma c’è una proposta di legge depositata in Parlamento sulla quale sono state apposte 122 firme. Credo che una riflessione sia necessaria».
Sullo sfondo continua a far discutere la proposta avanzata da Ignazio La Russa di un ticket Alfano-Formigoni. Un’idea sulla quale l’ex ministro della Difesa dispensa alcuni chiarimenti. «Con Alfano stiamo costruendo un grande partito con un orizzonte più lungo della vita politica dei singoli leader. Un’avventura che ci farà tornare a vincere alle prossime elezioni».

«Con Formigoni, il più quotato esponente del Nord, io vedo il ponte per una squadra unica, non lo ritengo un’alternativa ad Alfano, voglio creare una sinergia tra loro». Se Formigoni dovesse candidarsi alle primarie «sceglierò. Fino ad allora lavoro perché il presidente della Lombardia e Alfano, al quale sono più vicino, siano nella stessa squadra».

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