Alfano tira dritto: riforme bloccate dalla politica, non ci fermiamo

Roma«La procura di Milano non è competente. È competente il tribunale dei ministri. Se Berlusconi ha telefonato alla questura non ha tolto la giacca blu di presidente del Consiglio». È duro il commento del ministro della Giustizia Angelino Alfano sul caso Ruby per il quale, avverte, «c’è stato un uso delle intercettazioni sproporzionato». Il Guardasigilli ha difeso l’operato del premier ieri sera a Ballarò, dopo una giornata trascorsa fra la relazione sull’amministrazione della giustizia al Senato e le firme, sei, per assicurare il carcere duro ad altrettanti boss mafiosi del clan di Nitto Santapaola là dove, ha spiegato, c’è il più alto numero di detenuti sottoposti al 41 bis e il più basso numero di revoca di decreti sul carcere duro.
Il ministro della Giustizia riconosce che «non c’è ancora stata quella riforma radicale del sistema giustizia» alla quale il governo non intende rinunciare. E garantisce che ci sarà «maggiore incisività degli interventi nell’ambito del processo penale nella seconda parte della legislatura». A ostacolare le riforme, per Alfano sono state le tensioni politiche. Ma le proposte di legge bloccate in aula, a cominciare dalle intercettazioni, non verranno abbandonate. Il ministro propone però una «agenda alternativa»: smaltimento dell’arretrato civile, riforma della magistratura onoraria, delle associazioni no profit. Uno dei risultati migliori, spiega, è la diminuzione del 4% dell’arretrato civile nei primi 6 mesi dell’anno scorso: «Un risultato clamoroso se si pensa che al 31 dicembre dell’anno precedente si era sfiorata la soglia dei 6 milioni di processi pendenti (5.826.440, ndr)». Insomma, una decisiva «inversione di tendenza», dopo 30 anni di crescita dell’arretrato. Nel penale, invece, c’è una sostanziale stabilità delle pendenze: da 3 milioni 335 mila al 31 dicembre 2009 a 3 milioni 290 mila 950. Alfano dice che è stata affrontata la più lunga gestione di sovraffollamento delle carceri senza ricorrere a indulti e amnistie. Negli ultimi 2 anni, però, è stato creato il più alto numero di posti per i detenuti: 2 mila. Sono anche stati assunti 713 nuovi magistrati per concorso, che si aggiungono ai 253 del 2010.
Poi l’opera di informatizzazione, con il 350% di comunicazioni telematiche in più nel 2010.

In mattinata il ministro è stato al Csm per presentare con Renato Brunetta il protocollo di intesa sull’informatizzazione. E ha annunciato di aver trovato le risorse per garantire l’assistenza informatica ai tribunali per il 2011, malgrado i tagli di Tremonti.

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