Alitalia, Air One prepara l’ultimo affondo

da Milano

La settimana che si apre domani è molto delicata per Alitalia. Mercoledì 20 è la data cruciale. Il Tar deciderà se riammettere in gara per l’acquisto della compagnia anche l’Ap holding di Carlo Toto (Air One), togliendo l’esclusiva alla trattativa oggi attribuita alla sola Air France. Ieri Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo e principale alleato di Toto, ha dichiarato: «Non molliamo. Speriamo - ha aggiunto - che nel tempo che c’è ancora davanti possa essere messo a disposizione di Alitalia e del Paese un progetto che obiettivamente mi pare molto forte». Passera ha definito «un gran peccato che il governo abbia deciso di non lasciare entrare la cordata di cui facciamo parte nell’ultima fase della trattativa, dal momento che per Alitalia abbiamo un progetto valido, fatto di investimenti e di crescita».
La parola del Tar sarà un’inequivocabile contributo di chiarezza in una situazione che oggi si è arroventata anche in virtù della campagna elettorale. Air France nei giorni scorsi ha reso esplicito un fatto già implicito: che non acquisterà Alitalia senza l’assenso del futuro governo (il quale dovrà conferire le azioni del Tesoro all’offerta pubblica di scambio). L’atteggiamento di Parigi ha subito provocato commenti. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, ieri ha osservato: «Ognuno a questo punto deve dire cosa intende fare». Forti aspettative sono rivolte alle intenzioni di Silvio Berlusconi, sul quale il Nord sta esercitando forti pressioni poiché la vicenda Alitalia ha innescato il «caso-Malpensa». Se Berlusconi dovesse dichiararsi favorevole all’italianità di Alitalia, le quotazioni di Air One riprenderebbero immediatamente quota.
Carlo Toto nelle ultime settimane ha più volte incontrato autorità e imprenditori lombardi. Ma questi colloqui non sono sfociati, per il momento almeno, in alcuna alleanza (se si esclude la disponibilità dell’operatore di catering My Chef). Venerdì anzi, ancora una volta, Marco Tronchetti Provera ha ribadito che «a oggi non esiste alcun progetto di partecipazione». Va peraltro ricordato che, allo stato, non esiste una «cordata» italiana, ma che Ap holding è affiancata da Intesa Sanpaolo nel ruolo di finanziatore e di coordinatore dei finanziamenti.
Venerdì alla Magliana era programmato l’arrivo di due gruppi di manager da Parigi, che avrebbero dovuto sedersi ai tavoli dedicati alle discussioni sulla flotta e sul personale. Ha stupito, come si è appreso da indiscrezioni, che le due delegazioni siano mancate all’appuntamento senza preavviso. Qualcuno ha messo in relazione tale fatto con le cautele espresse dalla compagnia riguardo alla situazione politica italiana, nonostante il presidente di Alitalia, Maurizio Prato, abbia tenuto a precisare: «Non c’è nessuno stop da Parigi».


La settimana che comincia domani avrà il suo clou, come dicevamo, con il giudizio del Tar. Successivamente, Prato incontrerà i sindacati (il 25 o il 26), quindi, il 27, il presidente di Air France, Jean Cyril Spinetta, dovrebbe essere a Roma per incontrare, a sua volta, i rappresentanti dei lavoratori.

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