Per qualcuno è una «sciagura socio-economica». Per qualcun altro «una linea del Piave da difendere». Di certo la questione Altialia rischia di avere ripercussioni importanti sulleconomia capitolina, sia per lincognita degli esuberi sia per il possibile ridimensionamento dellhub di Fiumicino. Ieri i primi passi di unoperazione di lobbying che sarà lunga e che ancora una volta rischia di opporre Roma a Milano: lincontro informale svoltosi in Campidoglio tra il presidente designato di Compagnia aerea italiana, Roberto Colaninno, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e lassessore comunale alla Mobilità, Sergio Marchi. Nel corso del colloquio, Colaninno ha garantito al sindaco «un costante e corretto confronto tra la nuova società - si legge in una nota del Campidoglio - che si va costituendo per dare un futuro ad Alitalia, e tutti gli enti locali rappresentativi del territorio di Roma». «Lincontro di questa mattina tra il sindaco Alemanno e lAd Colaninno dimostra lattenzione reciproca tra Comune di Roma e nuova Cai sui riflessi che potrà avere per il territorio romano e laziale, in particolare per ciò che riguarda i livelli occupazionali, la nascita del nuovo vettore aereo», dice il presidente della commissione Industria, commercio e turismo del Senato, Cesare Cursi, che garantisce che non ci sarà «nessun dualismo Nord-Sud. Solo il mercato sarà a decidere i rispettivi ruoli con lo scalo di Malpensa»
Un ottimismo che non è però condiviso dal presidente della Regione Piero Marrazzo che comincia «sentire odore di Alimalpensa». E lassessore al Bilancio della Regione Lazio, Luigi Nieri, disegna scenari apocalittici: «Diecimila lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro e la nostra regione rischia la chiusura dellhub internazionale. Una vera e propria sciagura socio-economica per il Paese intero, ma soprattutto per il Lazio».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.