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Alitalia, all’incontro con i sindacati Prato non si presenta

Le linee del piano illustrate dai manager. L’evoluzione di Alitalia Express e di Volareweb

Alitalia, all’incontro con i sindacati Prato non si presenta

da Milano

Maurizio Prato è stato di parola. Dopo aver sbattuto la porta in faccia ai sindacati, venerdì scorso, e riproponendosi di occuparsi «d’ora in poi solo della cessione» di Alitalia, ieri all’incontro con i sindacati non si è presentato. A illustrare le linee del piano industriale ha mandato il coordinatore Giancarlo Schisano e il direttore per le risorse umane Massimo Cestaro. Clima sostanzialmente sereno, ma con vari «distinguo» sindacali: Cisl e Cgil, convinte che si tratti di un piano di transizione, hanno chiesto di incontrare a Palazzo Chigi l’azionista, ovvero il governo, per riportare il tema al suo autentico nocciolo: la vendita.
Alla fine della riunione, alcuni esponenti sindacali hanno riferito alcuni contenuti. Il presidente dell’Anpac (piloti), Fabio Berti, ha detto che la riorganizzazione della rete di collegamenti prevista dal piano industriale prevede il trasferimento di 14 voli intercontinentali su 17 da Malpensa a Fiumicino. «L’azienda - ha detto - non ci ha dato indicazioni su quali rotte verranno trasferite perché è una questione delicata e non si intende favorire i concorrenti. È stata confermata, inoltre, la cancellazione dei 150 voli che fanno feederaggio su Malpensa».
È stato inoltre confermato, ha aggiunto Berti, il previsto recupero delle attività di volo cedute a terzi (in particolare, ha detto, Air Alps), mentre saranno ripresi alcuni diritti di volo di Volare Group attraverso il wet lease (cioè voli con codici Volare ma operati con equipaggio e velivoli Alitalia). La flotta dovrebbe essere tagliata di 26 aerei - hanno detto altre fonti sindacali - ma i «vecchi» Md 80, in gran parte di proprietà, dovrebbero rimanere in esercizio. Dovrebbe essere incorporata in Alitalia la controllata Alitalia Express, con i cui aerei di breve raggio dovrebbe essere svolta l’attività recuperata da terzi. Marco Veneziani (Uil) ha apprezzato alcune correzioni al piano originario.
Tutte queste misure, ha ricordato Berti, sono state pensate perché «Malpensa è un hub diverso rispetto ad altri, in quanto raccoglie solo traffico in transito e non di destinazione e Alitalia non può reggere questo tipo di struttura». Nessun particolare su tagli al personale né sull’entità e i tempi dell’aumento di capitale. «Noi ribadiamo che non accettiamo esuberi, perché questo significherebbe una contrazione dell’attività».
Per Claudio Genovesi, segretario nazionale della Fit-Cisl, «questo è un piano di transizione e sopravvivenza e l’accelerazione che il governo e Prato hanno dato alla privatizzazione e alla vendita riduce i margini di applicazione del piano ai minimi termini».

Secondo Genovesi, «le scelte strategiche e il vero piano industriale saranno appannaggio del nuovo assetto proprietario. Resta inteso che il governo non può rimanere silente perché diventerebbe colpevole rispetto al ruolo che gli compete visto che è ancora il principale azionista dell’azienda».

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