da Milano
Tre fasi per lindagine di Intesa Sanpaolo su Alitalia. La prima è cominciata ieri, con lo sbarco alla Magliana del responsabile della direzione investment banking del gruppo, Gaetano Miccichè, insieme ai due capi della stessa direzione, Fabio Canè e Andrea Meyr, più un gruppo di una decina di analisti. Gli interlocutori, ai tavoli, sono i padroni di casa: ovvero i dirigenti della compagnia che porteranno agli incontri tutti i documenti utili a ricostruire lo stato di salute di Alitalia. La prima fase, appunto, è rivolta a una ricognizione di carattere economico finanziario; sarà il presupposto per passare alla seconda fase, ovvero allo studio delle ipotesi percorribili sotto il profilo industriale. Solo al superamento dei due primi stadi, si passerà a vagliare i possibili investitori industriali e finanziari. «Oggi comincia il nostro mandato e quindi ogni commento è superfluo. Dobbiamo impegnarci tutti per una soluzione», ha dichiarato laconicamente Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo. «Santa Intesa e San Paolo», secondo la battuta pronunciata ieri dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, con chiaro riferimento alla necessità di un miracolo. In prospettiva, una scadenza di calendario: e cioè lassemblea di Alitalia, convocata per il 28 giugno. Data già indicata dal presidente di Intesa, Giovanni Bazoli, come termine per la conclusione del lavoro di ricognizione.
Il ruolo del gruppo bancario è delicato perché, in base allincarico formalizzato con decreto legge, ha davvero in mano il futuro della compagnia; sulle sue indicazioni si deciderà, infatti, quale strada seguire; se Alitalia potrà essere risanata oppure no. Limmagine di Intesa è influenzata anche da altri fattori: e cioè dal fatto di essere stata, da 18 mesi a questa parte, la spalla finanziaria di Carlo Toto (Air One), apparendo fortemente coinvolta nel progetto dellimprenditore abruzzese di rilevare Alitalia. Oggi lincarico di advisor pone Intesa formalmente sopra le parti; ma i retropensieri fanno immaginare che Carlo Toto, che Air France aveva messo fuori gioco, oggi sia nuovamente avvantaggiato.
In un ruolo, tuttavia, diverso dal passato. Egli stesso, ieri - confermando: «Noi siamo pronti» - ha parlato di progetto cambiato e di una possibile confluenza di Air One in Alitalia. A differenza del passato, con buona probabilità non sarebbe lunico incaricato della gestione; e nel capitale, oltre a soci diversi, potrebbe entrare la stessa Intesa.
Polemiche accese sul prestito ponte hanno accompagnato la discussione sul decreto, che sarà votato oggi alla Camera. Sul fronte europeo, sembra accertato che la prossima settimana lUe aprirà una procedura contro lItalia per aiuti di Stato.
Da ieri, il titolo Alitalia è sospeso in Borsa a tempo indeterminato.
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