Milano - Il giorno dopo il no della Cai, davanti allo spettro del fallimento, si tenta di riallacciare il dialogo spezzato all'ultimo miglio da Cgil, piloti e personale Alitalia. Le sigle sindacali "dissidenti" si sono incontrate col commissario straordinario, Augusto Fantozzi. E che vi sia un filo, seppure sottile, per terminare anche "l'ultimo miglio" e salvare Alitalia lo pensa anche Silvio Berlusconi. Vincere la sfida, sarebbe la convinzione del premier, ancora si può. Anche se, a sera, prima di partecipare a una cena di europarlamentari del Patito popolare europeo che "la situazione è molto difficile, molto complicata. I protagonisti non hanno capito quale responsabilità si sono assunti...". Ora insomma la palla è in campoavverso: ai piloti e alla Cgil.
Anpav, primo sì L’Anpav ha deciso di aderire all’accordo quadro sul salvataggio di Alitalia sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Ugl con governo e Cai. Nel dare la sua disponibilità, si legge in una nota, l’organizzazione degli assistenti di volo osserva che "l’invarianza salariale a fronte di un aumento della produttività nel rispetto della normativa europea vigente è condizione ineludibile". È quanto si legge in una nota firmata dal presidente dell’associazione Massimo Muccioli.
Sacconi: adesione responsabile Nessuna resa ma un'adesione significativa, una responsabile presa d'atto della situazione Alitalia. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi commenta così l'annuncio dell'Anpav. "L' adesione dell'associazione professionale degli assistenti di volo è significativa perché non costituisce per essa rinuncia alle legittime opinioni, ma la responsabile presa d'atto di una situazione altrimenti senza sbocchi se non quello tragico del fallimento. Non si tratta di chiedere ad alcuno una forma di resa, ma solo una riflessione sulla gravità dello stato di fatto e sul contributo che ciascuno può dare per garantire un futuro ad Alitalia".
Tremonti: nessuna nazionalizzazione Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, è intervenuto in Consiglio dei ministri sulla vicenda Alitalia. Tremonti non ha nascosto le difficoltà della situazione, escludendo però l’ipotesi di nazionalizzare Alitalia. È quanto riferiscono fonti di governo.
Letta: non c'è alternativa a Cai "È mia personale opinione che non ci siano alternative al piano della Cai". Il sottosegretario Gianni Letta, nel corso del Consiglio dei ministri, è tornato sul tema del futuro di Alitalia, secondo quanto riferito da fonti governative. È stato il premier Silvio Berlusconi a chiedere al sottosegretario alla presidenza del Consiglio di illustrare ai ministri la situazione dopo il ritiro dell’offerta da parte della cordata di Roberto Colaninno.
Veltroni: trovare un punto d'intesa Anche se la Cai di Roberto Colaninno ha ritirato l’offerta d’acquisto di una parte di Alitalia, per Walter Veltroni "ci sono due soluzioni possibili". Quella maggiormente auspicabile, secondo il segretario del Partito Democratico, è che "la Compagnia aerea italiana ascolti e rifletta sulla proposta dei sindacati". "Si cerchi ancora un punto di intesa", ha detto Veltroni, aggiungendo che un accordo dovrebbe essere cercato direttamente da Cai e sindacati, considerato "il modo scomposto e arrogante con cui il governo ha gestito la vicenda". Secondo Veltroni, se questa ipotesi non dovesse funzionare esisterebbe comunque una seconda strada prima di liquidare Alitalia. Nella fattispecie, il commissario straordinario Augusto Fantozzi "ha il dovere di vedere se esistono compagnie aeree estere interessate prima di dichiarare la messa in liquidità". Veltroni aveva sostenuto la soluzione Air France attraverso la quale "l’Italia sarebbe stata seduta a un tavolo importante".
Lupi: Veltroni non fa i conti con la realtà Replica a stretto giro dal Pdl. "Il segretario del Pd Veltroni evita ancora una volta accuratamente di fare i conti con la realtà e cede a facili strumentalizzazioni". Maurizio Lupi, vice presidente della Camera e deputato del Pdl, replica così al segretario democratico. "La vicenda Alitalia infatti è stata gestita in maniera dilettantesca prima dal governo Prodi, che l’avrebbe volentieri svenduta ad Air France, e poi dai sindacai del no vicini alla linea del Pd che hanno preferito trasformare una emergenza nazionale in una questione politica infischiandosene degli interessi dei lavoratori e del Paese".I piloti Anpac: pronti a trattare su tutto Fabio Berti, presidente dell'Anpac non ci sta a fare la parte del "signor no" e si mostra aperto a trattare ancora sul piano di risanamento di Alitalia all’indomani del ritiro dell’offerta d’acquisto della Cai. "Siamo aperti a trattare. Vogliamo trattare su tutto. Non è vero che non siamo disponibili ad alcun compromesso. Piloti e gli assistenti di volo non ne hanno avuto la possibilità in quanto dalla trattativa era assente l’80% della rappresentanza dei piloti". "È stata proprio una trattativa anomala", aggiunge Berti intervenendo a Panorama del giorno condotto da Maurizio Belpietro su canale 5. "Noi non abbiamo mai potuto trattare sui nostri contratti - sottolineai-, siamo assolutamente d’accordo di intervenire nei contratti, nelle normative, sul fare dei sacrifici. Il problema è che questa è stata una trattativa anomala. Hanno voluto mischiare una partita industriale che è quella di Alitalia con una partita di governance che è quella di cercare di annullare le associazioni professionali, cioè le maggiori rappresentanze dei naviganti". Al tavolo con i rappresentanti della Cai, rileva ancora Berti, "ci siamo seduti pochissime ore. E dirò di più a Palazzo Chigi, due giorni fa, quando ci siamo seduti ci è stato chiesto un parere su documenti che in realtà non avevamo neanche avuto. Ne avevano avuto uno via email, l’altro non c’era mai stato consegnato. Lo stesso governo si è accordo che stavamo esprimendo un giudizio su un documento mai avuto. È stata proprio una trattativa anomala".
Damiano: "Sì alla ripresa della trattativa" "Siamo favorevoli a una ripresa della trattativa perchè di questo si tratta. Non va lasciato nulla di intentato, condivido la dichiarazione di Sacconi2, aggiunge il viceministro del Lavoro del governo ombra Cesare Damiano che ha spiegato però che "riprendere la tratttiva vuol dire trovare quache margine nuovo", secondo Damiano si tornerà al un’alleanza con un vettore internazionale. Per il risanamento di Alitalia, ha concluso Damiano bisogna "trovare soluzioni industriali".
Bonanni: "Mi appello a Epifani" Anche la Cisl spinge per riaprire la partita con Cai e Bonanni lancia un appello al senso di responsabilità della Cgil e del suo leader Gugliemo Epifani. "Faccio un appello al senso di responsabilità della Cgil, che è una grande confederazione. Da segretario di una grande confederazione faccio un appello al segretario di un’altra grande confederazione di prendersi le proprie responsabilità". Per Bonanni "non è più il caso di cincischiare o andare cercando spiegazioni. Al punto in cui siamo non c’è più niente da spiegare, c’è solo da decidere se l’azienda sta in piedi o no". "Spero Colaninno torni in pista e sono convinto che se la Cgil segnala subito la sua disponibilità non solo sul piano industriale ma riconoscendo quello che ha trattato con noi, la situazione si può riprendere". "Basterebbe una telefonata di Epifani a Colanninno per metterlo in difficoltà e convincerlo a tornare sui suoi passi - dice Bonanni - poi con i corporativi (i sindacati dei piloti, ndr) ce la vedremo". "Che cosa significa - aggiunge il segretario della Cisl - senza di loro non si fa niente? Che possono fare quelo che vogliono? Perchè tutto questo fervore? Non è mai successo. Rifletta chi deve riflettere".
Angeletti: i lavoratori votino sull'accordo "Sono tutti i lavoratori di Alitalia che devono decidere del loro futuro: a loro spetta valutare se accettare o respingere il piano della Cai. Le decisioni che riguardano i posti di lavoro non possono essere assunte solo dai sindacalisti, tanto più in Alitalia dove questi stessi sindacalisti non sono votati dai lavoratori. E poiché, a questo punto, tra pochi giorni, molte migliaia di persone rischiano di restare per strada senza alternative e senza futuro, siano i lavoratori a dire sì o no al piano Cai". A proporre il referendum è il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. Che aggiunge: "E la Cai consideri vincolante il voto di quelli che potrebbero essere i suoi lavoratori. Si voti subito, dunque, piuttosto che fantasticare su futuri improbabili miracoli. Tanto più che a pagare le conseguenze dei mancati miracoli non saranno gli stessi che li stanno evocando".
Lufthansa: compagnia non gestibile "Non è cambiato assolutamente nulla dal nostro punto di vista. Lufthansa non è coinvolta in questa vicenda", dice Claudia Lange, portavoce di Lufthansa. "Le ultime dichiarazioni del nostro ceo sono state chiare: Alitalia, con il cospicuo debito che ha, non è gestibile per nessuna compagnia aerea".
Aeroflot: per noi capitolo chiuso Taglia corto Aeroflot sulla questione Alitalia: "Non c’è più interesse. E questa è la nostra posizione ufficiale". Irina Dannemberg, portavoce del presidente della compagnia di bandiera russa Valeri Okulov, non lascia spazio alla possibilità di un interessamento russo dopo il ritiro della proposta Cai. "Abbiamo chiuso questo capitolo" dice la Dannenberg e "non prenderemo più parte a nessuna gara".
L'Enac: senza svolte, rischio stop "Lunedì l'Enac avvia un' istruttoria per accertare la liquidità di Alitalia, della durata in genere di sette-dieci giorni", in relazione alla conferma o meno della licenza provvisoria concessa dall'Enac, dice all'Ansa il presidente Vito Riggio. L'esito dell’esame dipenderà "da quanto verrà a riferirci lunedì il Commissario straordinario Fantozzi convocato per avere notizie sul piano finanziario dopo il ritiro dell'offerta di Cai. "Non ho mai detto - ha puntualizza Riggio - che Alitalia non volerà più dal 2 ottobre".
Cancellati 20 voli: cause tecniche Stamattina sono stati cancellati 20 voli di Alitalia da e per Fiumicino per motivi tecnici, come riferiscono fonti della compagnia. Finora sono stati soppressi 13 collegamenti in arrivo e sette in partenza dallo scalo romano. La maggiora parte dei voli sono da e per Milano Linate, ma anche per Barcellona, Parigi e Torino. Alitalia spiega che le soppressioni sono state determinate ieri da "cause tecniche" e non hanno niente a che vedere con le agitazioni.
Boom di prenotazioni sui treni La crisi dell’Alitalia sta inducendo molti passeggeri, preoccupati per l’operatività dei voli, a optare per il treno. Per far fronte al boom di prenotazioni le Ferrovie hanno programmato per oggi due treni straordinari tra Roma e Milano. La forte richiesta di biglietti già dal pomeriggio di ieri ha infatti rapidamente saturato la disponibilità ordinaria di posti in treno tra le due città.
I convogli straordinari partiranno alle 15.10 da Milano e alle 16.00 da Roma. Entrambi fermeranno a Bologna e a Firenze. I biglietti sono acquistabili soltanto nelle biglietterie di stazione o direttamente sottobordo al treno, sul marciapiede di partenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.