da Milano
Nel gennaio 2007 si è, di fatto, avviata la procedura per la (ancora incompiuta) privatizzazione di Alitalia: nei dodici mesi tortuosamente spesi in una gara sfumata e in unaltra ricominciata, la compagnia intanto ha perso 364 milioni di euro. Un milione al giorno. É il primo dato annuale, ancora al lordo delle tasse, approvato e diffuso ieri dal consiglio di amministrazione, che ha approvato i conti dellultimo trimestre del 2007. Il miglioramento appare sensibile rispetto al 2006, quando il risultato ante imposte era stato di 605 milioni; va tuttavia sottolineato che il dato, allora, fu influenzato dalla svalutazione della flotta per 197 milioni. Depurato di questa cifra, il confronto è tra le perdite di 408 milioni nel 2006 e quelle di 364, appunto, nel 2007. I ricavi da traffico, nellintero 2007, sono stati pari a 4.356 milioni, con un calo dello 0,4% (17 milioni). Il solo quarto trimestre ha fatto registrare ricavi da traffico in calo del 6,5%: dato questo ancor più preoccupante, considerando che lultimo trimestre dellanno è, per il trasporto aereo, una stagione alta. LAlitalia, nel diffondere ieri sera i dati approvati dal cda, ha sottolineato le criticità che hanno caratterizzato lanno: il forte incremento del prezzo del carburante, la pressione competitiva dei vettori low cost e gli effetti delle agitazioni sindacali. Queste ultime sono state stimate in 150 milioni di proventi in meno. Lievissimo il miglioramento dei costi (escluso il carburante), poco più dell1%, mentre il costo del personale è stato pari a 839 milioni, con un incremento di 100 milioni secchi sul 2006 (più 13,5%); 11.172 i dipendenti a fine anno. Il solo carburante è costato, nellarco dei 12 mesi, 1.033 milioni di euro (più 2% sul 2006), con unimpennata (più 20,3%) nellultimo trimestre. Il prezzo del carburante da un paio danni viene protetto da contratti di assicurazione, i cui effetti si vedono alla voce «altri ricavi operativi»; in questa categoria, svariate partite straordinarie, compresa la cessione di parte degli slot a Heathrow, assommano a 500 milioni, portando i ricavi totali del gruppo (compresa Volare, ormai pienamente consolidata ma della quale non vengono forniti dati disaggregati), a 4,856 miliardi.
Peggiorata al 31 dicembre la posizione finanziaria netta, con debiti saliti di 174 milioni a quota 1.167. La flotta, sempre a fine anno, era di 186 aerei (29 di lungo raggio, compresi i 5 cargo), ma nel 2008 sono già tre le macchine al servizio dei voli intercontinentali restituite ai locatori. Il cda ha incaricato anche questanno, come in quello passato, un «esperto indipendente» (lInternational bureau of aviation, società inglese specializzata) di effettuare un accertamento della corretta iscrizione a bilancio dei vari asset, il cui risultato si conoscerà in sede di approvazione del bilancio. Tale gesto di trasparenza va letto in funzione della vendita.
Quanto alle prospettive della gestione, il cda anche ieri ha ribadito le sue preoccupazioni: il 2008, primo anno del cosiddetto piano di sopravvivenza, allo stato appare peggiore di quanto previsto nello stesso documento programmatico.
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