Alitalia, nel 2007 persi altri 495 milioni

Ufficiale l’addio allo scambio azionario con Air France

Alitalia, nel 2007 persi altri 495 milioni

da Milano

A notte fonda, il cda di Alitalia ha approvato il bilancio 2007 di Alitalia, che chiude con una perdita netta consolidata di 495 milioni di euro. Il risultato si confronta con la voragine di 626 milioni registrata nel 2006: in due anni, più o meno da quando sono state avviate le procedure di privatizzazione, si è volatilizzato oltre un miliardo di euro. Cui si aggiungono i 215 milioni (prima delle imposte) persi nel primo trimestre del 2008. Tutto questo si confronta con un patrimonio residuo ormai sceso sotto i 100 milioni di euro. Domanda: come fa a sopravvivere Alitalia? La risposta è strettamente politica. In attesa di una nuova procedura di vendita, la terza, prevista presumibilmente per la prossima settimana, il governo con un decreto ha iniettato 300 milioni cash nelle casse della compagnia, e con un secondo provvedimento ha stabilito che tale denaro possa essere imputato a capitale.
L’approvazione del bilancio da parte del cda ruota tutta intorno a questo sempre più artificiale concetto di continuità aziendale. Proprio per non incorrere in infrazioni della legge, il cda lunedì ha sospeso l’esame dei conti, in attesa di avere più chiarezza dal Parlamento. Nella giornata di ieri il primo decreto (quello che eroga il finanziamento ponte) è stato avviato in discussione alla commissione Trasporti della Camera, dove oggi sarà approvato e domani - come prevede il presidente della stessa commissione, Mario Valducci - avrà il sì in aula «se in possesso del nulla osta della commissione Bilancio e se il ministro Tremonti avrà fissato la data dell’audizione alla quale è stato invitato». Non sono previsti, comunque, intralci alla sua approvazione.
L’altro decreto, quello «di Napoli», doveva essere pubblicato nella serata di ieri sulla Gazzetta ufficiale, ma così non è stato. Tuttavia, l’atto è considerato «irreversibile» perché già firmato dal Presidente della Repubblica. Insomma: nessuno dei due provvedimenti è perfezionato, tuttavia entrambi hanno imboccato la via del non ritorno. Su questi (esili) presupposti, atti a poter dichiarare la continuità aziendale (e cioè se la società può avere un futuro nonostante il suo stato), Aristide Police e quel che rimane del suo consiglio hanno ripreso in mano alle 18.30 di ieri i conti del 2007, e hanno varato il progetto di bilancio poco prima di mezzanotte. L’assemblea alla quale sarà sottoposto è stata convocata per il 27 giugno (28 in seconda convocazione).
I ricavi del traffico nel 2007 sono stati di 4.354 milioni, sostanzialmente stabili (meno 0,4%); il risultato operativo è stato negativo di 310 milioni (in miglioramento di 156). Più 1,1% i passeggeri trasportati, in leggero calo il personale al 31 dicembre (meno 2,3%), flotta stabile a 186 aerei (ma nel 2008 è nel frattempo calata). Il cda ha preso atto della fine dello scambio azionario con Air France (quest’ultima resta azionista Alitalia, mentre l’Alitalia ha venduto la quota Air France per fare cassa). Le perdite del bilancio sono attribuite all’aumento dei prezzi del carburante, alla conflittualità sindacale, alla concorrenza delle low cost. Va ricordato che la flotta è stata svalutata per 97 milioni (voce che transita dal conto economico), che si aggiungono alla svalutazione per 197 operata l’anno prima.


Il cda sottolinea, nella nota conclusiva, che la mancata conclusione dell’iniziativa di integrazione con Air France ha riproposto una pesante situazione di «incertezza aziendale». Pur apprezzando l’intervento assistenziale del governo, conferma l’esigenza «di una ricapitalizzazione da effettuarsi in tempi strettissimi». Giornata nera in Borsa: meno 9,36%.

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