Alitalia ormai in volo verso Parigi ma il titolo precipita: meno 7%

Oggi il consiglio darà l’ok all’offerta di Air France

da Milano

L’unica, vera, dichiarazione ieri l’ha fatta la Borsa: nel giorno dell’offerta vincolante di Air France il titolo di Alitalia a Piazza Affari è precipitato del 6,8%, a 0,534 euro, dopo aver toccato un minimo a 0,52, con scambi per l’1,2% del capitale. Air France (che in Borsa ha guadagnato l’1,2%) ha consegnato il proprio documento ieri pomeriggio, a Parigi, nelle mani di Piero Ceschia, direttore strategie e alleanze del vettore italiano e fin dall’inizio «gran tessitore» della partnership con Parigi; una delegazione di manager di prima linea ha passato nella capitale francese le ultime 48 ore per gli ultimi confronti.
Ieri nulla è trapelato da nessuna delle due compagnie. Per oggi, invece, è prevista una giornata molto intensa: stamattina alle 10 è stato convocato il consiglio di amministrazione, alla Magliana, per visionare e discutere l’offerta da Parigi. I colloqui tra i vertici non hanno coinvolto finora i consiglieri: si tratterà quindi di un esame approfondito. Se, com’è ampiamente previsto, l’offerta sarà ritenuta accettabile, le comunicazioni dovrebbero essere duplici: da un lato Alitalia illustrerà le linee industriali del piano proposto da Air France (riguardante network, flotta, personale, attività di terra); dall’altro Air France darà i dettagli della sua offerta economico-finanziaria, rivolta all’azionista Tesoro. Questa riguarderà le tecnicalità dell’acquisizione, e quindi l’offerta di scambio e il relativo prezzo di concambio. Molte indiscrezioni si sono succedute negli ultimi giorni, e le ultime davano a 22 centesimi la valutazione finale delle azioni Alitalia; oggi si saprà.
Che l’operazione sia destinata a procedere è stato indirettamente confermato, ieri, da due fattori: da un lato il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, ha confermato che il governo valuterà l’offerta la prossima settimana; non oltre lunedì, se per martedì alle 15 è già stato convocato ufficialmente l’incontro con le nove sigle sindacali presenti in Alitalia, durante il quale sarà lo stesso Jean Cyril Spinetta, numero uno di Air France, a porre la sue condizioni. Va ricordato che lunedì scorso il cda parigino, decidendo di procedere con un’offerta per Alitalia, aveva posto come condizione l’accettazione del piano (per iscritto) da parte dei rappresentanti dei lavoratori.
Mentre ieri il presidente del Consiglio, Romano Prodi, è stato laconinco («non abbiamo ancora nessuna notizia»), l’ex ministro Roberto Maroni (Lega Nord) è stato esplicito: «Mi auguro che Air France non voglia fare un’offerta» e che «non sia il governo Prodi a chiudere la partita», mentre dovrebbe essere lasciata «al nuovo governo la conclusione: è l’unica condizione che noi porremo». E, a proposito di Malpensa, ha insistito: «Chiederemo ad Air France di applicare una moratoria di 2-3 anni come ha fatto con Klm anni fa». Via libera, invece, da parte del presidente designato di Confindustria, Emma Marcegaglia: «Se i francesi fanno la migliore offerta e se questa è solida», ha osservato, «Alitalia può passare nell’ambito di Air France e non pongo il problema dell’italianità». Sulla questione Malpensa, il suo auspicio è invece che lo scalo «possa restare, con o senza Alitalia, un grande aeroporto per il Nord del Paese».


Tra le indiscrezioni trapelate ieri, quella che ai consiglieri italiani che saranno presenti nella holding Air France-Klm-(Alitalia) potrebbe essere riconosciuto potere di veto sulle decisioni riguardanti Alitalia, così come fu fatto, a sua tempo, con i consiglieri olandesi per la Klm.

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