Economia

Per Alitalia scenari cupi e nuovi scioperi

da Milano

Mentre Alitalia sembra dibattersi in una crisi sempre più profonda, il sindacato continua a proclamare scioperi. Dopo quello, per il momento confermato, del 29 settembre, ieri sera il Sult (autonomi di terra) ha indetto altre 24 ore di astensione per il 9 ottobre; entrambi riguardano tutta la categoria, e non solo Alitalia. La giornata di ieri è stata piuttosto turbolenta. Un incontro tra azienda e rappresentanze dei lavoratori sul futuro di alcune attività che fanno capo ad Alitalia Servizi si è interrotto per l’irrigidimento di entrambe le parti. I vertici dell’Alitalia non rinunciano ai progetti di riorganizzazione, anche proprietaria, delle attività scorporate, mentre i sindacati si oppongono e chiedono l’intervento del governo. Gli scioperi sono indetti per l’intero settore proprio perchè a soffrire è il sistema del trasporto aereo in Italia nel suo complesso. Lunedì comunque è già in programma un altro incontro tra azienda e lavoratori.
Il nodo sul quale non si trova accordo riguarda la ristrutturazione del gruppo. Alla fine del 2005 le attività non di volo sono state scorporate in Az Servizi, e dal 2006, grazie a un ingegnoso escamotage finanziario, sono deconsolidate dai conti della capogruppo (che altrimenti sarebbero ancora più catastrofici di quanto non siano stati nel primo semestre). Per i vari rami sono state create delle nuove società, all’interno delle quali è previsto - in quote ancora imprecisate - l’ingresso di soci terzi. Le attività di cui si discute in questo momento sono l’amministrazione e l’information technology, per le quali appaiono interessati, rispettivamente, Accenture e Eds.
Intanto è sempre più confuso il futuro della compagnia, per la quale Giancarlo Cimoli sta riscrivendo il piano industriale, mentre mese dopo mese vengono erosi i proventi dell’aumento di capitale rimasto, dal dicembre scorso, pressochè inutilizzato. Il governo sembra intenzionato a liberarsi del suo 49,9%, ma non è un’operazione facile.

Gli unici interessati sembrano i soci di Adr, che si accollerebbero il carrozzone-Alitalia per rilanciare Fiumicino dove verrebbe riconcentrata tutta l’attività, a scapito di Malpensa.

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