Alitalia, sette giorni per il primo round

Venerdì prossimo Intesa potrebbe sciogliere il quesito preliminare: se la società è risanabile. L’ipotesi di Colaninno e della fusione con AirOne

da Milano

I conti di Alitalia hanno una zavorra esterna e pesantissima con la quale Gaetano Miccichè e la squadra dell’advisor Intesa Sanpaolo devono fare i conti: è il prezzo del petrolio. Ieri ha toccato nuovi record sfiorando 139 dollari. Lo scenario globale del trasporto aereo è di crisi gravissima, con perdite complessive che a questi livelli di prezzo vengono stimate in 6 miliardi di dollari: se il carburante mette in difficoltà compagnie sane (vedi Air France o Ryanair), fa vieppiù sprofondare in una spirale ingestibile un vettore come Alitalia, per il quale un piano di salvataggio è già un’arrampicata arditissima. È del tutto imprevedibile, in questo momento, quale sarà il verdetto del team in spedizione alla Magliana e, di conseguenza, sono per ora illazioni le tecnicalità dei futuri progetti. Tuttora il quesito è preliminare: e riguarda la fattibilità o no di un intervento nella compagnia. Solo quando sarà sciolto questo interrogativo si passerà alla fase successiva, e cioè a «costruire» il salvataggio. Un primo esito dell’analisi dello stato finanziario e patrimoniale è atteso, in linea di massima, per la fine della prossima settimana, al massimo tra dieci giorni. Prima, cioè, dell’assemblea di Alitalia, alla quale saranno portati gli elementi puntuali per le necessarie delibere.
Forse già venerdì prossimo, a conclusione della prima fase di esplorazioni, si saprà se si andrà avanti oppure se sarà gettata la spugna. Fino a quel momento sarà arrischiato fare delle ipotesi, anche perché i due «partiti» - salvataggio tout court oppure commissariamento - si stanno fronteggiando, sottotraccia, ad armi pari; anzi, il caro-petrolio alimenta le forze della discontinuità. I ragionamenti per un’operazione di salvataggio non prescindono comunque da due elementi di base: la «confluenza» (come l’ha chiamata Carlo Toto) di Air One e il finanziamento di Intesa Sanpaolo. Al proposito, il presidente Giovanni Bazoli ha smentito dissensi con l’ad Corrado Passera. Un coinvolgimento di Roberto Colaninno, sia nel capitale, sia nella gestione, è un’ipotesi sul tappeto, che per ora non viene né smentita, né confermata. Convinto del risanamento della compagnia si è detto ieri il ministro degli Esteri, Franco Frattini, minimizzando le notizie sull’orientamento negativo della Commissione europea sul prestito ponte accordato dal governo all’Alitalia: al primo passo della proceduta dell’Ue - ha detto - «il governo risponderà anzitutto con il risanamento di Alitalia». Comunque, pragmaticamente, va osservato che l’iter sugli aiuti di Stato è lungo, e i 300 milioni sono già nelle casse di Alitalia. Frattini ieri si è anche detto disponibile a rinegoziare a breve gli accordi bilaterali tra l’Italia e altri Paesi che riguardano i diritti di collegamento; una buona notizia per Malpensa.
Alitalia è comunque un argomento così scottante, che tutti negano di parlarne. Ieri è stato il caso di Giulio Tremonti, ministro dell’economia, ha incontrato il ministro delle Finanze francese, Christine Lagarde: ufficialmente, non una parola sulla compagnia (e su Air France). Nella sede di Intesa, a Milano, hanno poi fatto visita Luca di Montezemolo e Diego Della Valle, ma il presidente della Fiat ha detto testualmente: «Abbiamo parlato di molte cose, ma zero di Alitalia». Chi invece si è detto pronto a metter mano al portafogli per amor di patria è il presidente di Geox, Mario Moretti Polegato, aggiungendo: «Qualora ci fosse chiesto», lasciando così intendere di non essere stato minimamente contattato per la formazione della cosiddetta «cordata italiana».


In Borsa, le azioni della compagnia, i warrant, le obbligazioni convertibili e i derivati rimarranno sospesi a tempo indeterminato. Consob e Borsa Italiana stanno aspettando una «decisione politica chiara sulla vicenda» a tutela «degli azionisti e del mercato». Alitalia potrebbe essere riammessa dopo le scelte dell’advisor.

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