Paolo Stefanato
da Milano
Alla vigilia di un rovente incontro a Palazzo Chigi con sindacati e governo, il consiglio di amministrazione dellAlitalia ha confermato ieri le previsioni del piano industriale: il 2006 chiuderà con un risultato netto positivo. Il documento approvato ieri sera dal vertice della compagnia conferma che lesercizio in corso «è lultimo della fase di risanamento». Anche l'obiettivo portare la redditività (il rapporto Ebitdar/Valore della produzione) al 14% nell'arco del piano industriale (valore medio 2006-2008) è, al momento, confermato. Le previsioni per il 2006 parlano di uno sviluppo del network superiore alle indicazioni del piano. Nel 2006, inoltre, sono previsti minori investimenti per circa 270 milioni rispetto al piano: allacquisto di alcuni aerei si è preferito il contratto daffitto, rendendo così disponibili risorse per altri obiettivi. La compagnia inoltre ha migliorato nettamente la propria posizione finanziaria, dimezzata tra novembre e dicembre per effetto dellaumento di capitale da un miliardo di euro: secondo la comunicazione mensile richiesta dalla Consob, al 31 dicembre il dato consolidato è sceso a 879 milioni (negativi) contro i 1.768 di un mese prima (con un miglioramento del 50,3%).
Dopo il consiglio, Giancarlo Cimoli ha avuto un incontro con il sottosegretario Gianni Letta a Palazzo Chigi, in vista dellincontro di questa sera, alle 20, con le controparti sindacali. Il livello di tensione è stato alto anche ieri, con un centinaio di dipendenti-manifestanti che si sono spinti fino ai piani alti del palazzo della Magliana.
Il vero nodo da sciogliere riguarda sempre lo scorporo delle attività di terra in Alitalia Servizi. I sindacati insistono che, secondo gli accordi sottoscritti nel 2004, lAlitalia avrebbe dovuto mantenere la maggioranza di Az Service; la compagnia invece ha ottenuto il risultato di deconsolidare i conti cedendo a Fintecna, del proprio 51%, un 2% in usufrutto. Inoltre, secondo i sindacati, Cimoli vorrebbe far salire Fintecna al 70% già nel corso del 2006, e non alla conclusione del piano. La questione, insomma, è relativa alle garanzie per il personale di società in perdita, che Fintecna a sua volta potrebbe cedere «a spezzatino». Alitalia sarebbe disposta a riprendersi i 500 tecnici di linea (quelli delle manutenzioni quotidiane), ma sul resto le aree di compromesso sono ristrette, visti anche gli impegni presi con la comunità finanziaria in sede di aumento di capitale. Ieri il ministro del Lavoro, Roberto Maroni, ha ribadito: «Il sindacato deve capire che il governo non può più intervenire».
Ieri, comera peraltro prevedibile, il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, ha sospeso la chiusura della gara di aggiudicazione della compagnia Volare ad Alitalia, dopo lordinanza del tribunale di Roma che ha «inibito» allAlitalia la partecipazione alla gara.
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