All Star Game: è festa Italia Super Hackett

L’All Star Game tornava dopo 15 anni a Pesaro, l’emblema della provincia del basket. Grande atmosfera di festa all’Adriatic Arena, con l’Italia sperimentale di Pianigiani che supera le stelle straniere per 91-85 - quarto successo consecutivo degli azzurri -. La nota più lieta si chiama Daniel Hackett, Mvp dell’incontro: 27 punti per il play di casa (con 8 su 9 da due). Buone notizie anche da Cusin (15 punti e 6 rimbalzi) e Melli (10 punti).
Dopo un avvio equilibrato, l’Italia parte forte. Nazionale avanti nel primo quarto di 10 (30-20), gap che aumenta all’intervallo (53-35) quando sale in cattedra Hackett, mentre l’All Star Team vive di fiammate individuali, con Moss e Johnson in evidenza. Alla ripresa, White e Jones (top scorer fra gli stranieri con 13 punti assieme a Johnson) provano a scuotere l’All Star Team, ma l’Italia controlla ampiamente la sfida. Solo nell’ultimo quarto Coleman e Hickman trascinano le stelle straniere fino a un incredibile -1 (75-76) e ci pensa il solito Hackett a dare una boccata d’ossigeno, conducendo in porto la vittoria.
La gara del tiro da 3 viene vinta da Travis Diener del Banco di Sardegna Sassari (primo Usa a vincere dal 1998) che nella finalissima disputata a cavallo fra i primi due quarti riesce ad avere la meglio su Jeff Viggiano allo spareggio. Spettacolo a 360 gradi nella gara delle schiacciate, dal motorino saltato da Polonara ai costumi di Batman e Spider Man sfoggiati da Coleman.

Ma il migliore resta sempre lui, James «The Flight» White che conquista i favori di una giuria che vedeva fra i componenti anche Carlton Myers e Filippo Magnini. Bello anche l’omaggio a un idolo di Pesaro, il compianto Alphonso Ford di cui ha indossato la maglia nella schiacciata finale.

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