da Napoli
«Vi rendete conto? - ha detto il ministro - non è detto che fosse destinata tutta a questa regione, ma vuol dire che in Italia c'è un consumo gigantesco». Il responsabile del Viminale ha sottolineato dunque che diventa difficile «chiedere alle forze dell'ordine di contrastare il traffico di droga, se c'è poi una domanda che viene da italiani giovani e adulti e se la nostra collettività esprime una domanda così spaventosa di cocaina». Secondo Amato, è questo «uno dei terreni in cui l'attività di contrasto alla criminalità si intreccia con altre azioni che non sono solo pubbliche ma anche private. E su questo - ha concluso il ministro- è bene riflettere».
Sempre più simile all'«influenza»: facile da prendere, veloce nel diffondersi e in grado di colpire tutti, indipendentemente da età o classe sociale. È proprio al virus influenzale che gli esperti paragonano la cocaina: una sostanza il cui uso è in crescita, tanto che, secondo i dati più recenti riferiti al 2005, ben 7 italiani su 100 dichiarano di averne fatto uso.
L'allarme-cocaina è stato lanciato a dicembre anche dal generale Carlo Gualdi, direttore centrale per i servizi antidroga: nel 2006 è stata sequestrata la maggiore quantità di cocaina degli ultimi 25 anni e nel 2005 il 16% delle 20 mila operazioni condotte in Italia contro il traffico di droga è stato effettuato nel Napoletano.
Secondo quanto sottolineato sempre a dicembre dal procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, si stima che nel mondo siano 250 milioni le persone che fanno uso di sostanze stupefacenti.
In Italia nel corso del 2005 sono stati complessivamente sequestrati 31.597 chili di sostanze stupefacenti con un aumento del 21,8% rispetto al 2004.
La quantità dei sequestri di stupefacenti conferma la tendenza all'aumento della domanda per l'hashish e la cocaina rispetto all'eroina.
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