Il Parco del Ticino risponde allemergenza-aviaria. La Lombardia infatti, è attraversata da alcune delle più importanti rotte migratorie tra lEuropa e lAsia. Di queste la principale, già individuata da diversi decenni, attraversa la nostra regione in senso latitudinale.
A fronte di tale intenso transito e dellemergenza aviaria, in tutte le strutture del Parco è stato previsto linserimento, tra le attività di routine, della raccolta di campioni ematici e fecali secondo il protocollo sviluppato dalla facoltà di Veterinaria. Vengono così sottoposti ad esami di laboratorio tutti gli esemplari di avifauna deceduti. Lindagine sierologica effettuata sui campioni permette di stabilire se i soggetti campionati sono venuti a contatto con diversi tipi di virus, compresi quelli responsabili dellinfluenza aviaria; mentre lesame virologico stabilisce leventuale presenza dei virus testati. Le analisi sono effettuate dalla facoltà di Medicina Veterinaria in collaborazione con lIstituto Zooprofilattico della Lombardia e dellEmilia di Brescia; i dati vengono inviati in copia al Parco del Ticino, dando la possibilità allente di costituire e aggiornare una specifica banca dati.
Il Parco del Ticino, nellambito di un progetto sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sezione di Sanità Pubblica Veterinaria dellUniversità di Milano nonché con il Servizio Veterinario ASL 1 di Magenta, ha inoltre attivato una rete di monitoraggio costituita dai tre centri di inanellamento (dove avviene il marcaggio individuale degli uccelli, mediante l'apposizione di speciali anelli utili a fornire informazioni su vita e spostamenti). I periodi di maggior attività dei centri si concentrano dalla metà di agosto alla metà di novembre per la migrazione post-riproduttiva e dalla metà di marzo agli inizi di maggio, per la migrazione pre-riproduttiva.
«Mediamente - spiegano i tecnici del Parco - vengono catturate poco più di 60 specie al giorno, di cui il 65-80% appartiene a specie migratrici. Durante lanno vengono catturati ed inanellati circa 1.500-2mila uccelli. Ora più che mai questi centri rappresentano delle attente sentinelle».
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