Allarme bioterrorismo alle Poste, con tre impiegate «intossicate» da strane polverine uscite dal pacco destinato a unimmigrata nigeriana. Ma alla fine i colpi di tosse e la gola in fiamme potrebbero essere stati provocati solo da un miscuglio di spezie piccanti che nulla hanno a che vedere con un attacco chimico. Resta il fatto che le tre impiegate delle poste del centro di smistamento di Brignole ieri mattina hanno accusato bruciore agli occhi e difficoltà respiratorie dopo che un pacco, indirizzato ad un'immigrata nigeriana, si è aperto rilasciando una polvere irritante. Sono intervenuti i vigili del fuoco che, seguendo le procedure di emergenza per attacchi chimici, hanno bonificato l'area e sequestrato il pacco. I tecnici dellArpal, l'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, hanno cominciato le analisi per identificare il contenuto del pacco.
Due delle tre impiegate sono state ricoverate all'ospedale San Martino per le difficoltà respiratorie seguite ad una forte irritazione della laringe. Per la terza non è stato necessario far ricorso alle cure dei medici. Le due donne ricoverate nel reparto otorino dell'ospedale San Martino di Genova sono state comunque dimesse in giornata. I medici hanno diagnosticato loro solo una lieve infiammazione delle prime vie aeree, alla faringe ed alle corde vocali. La terza impiegata, visitata al pronto soccorso, è stata dimessa subito.
Le tre impiegate stavano smistando i pacchi e, dopo aver aperto un contenitore in plastica, si sono accorte che da un pacco era uscita della polvere chiara. Hanno cominciato così a starnutire e ad avere difficoltà respiratorie. Intanto, è stata attivata la procedura stabilita a suo tempo per l'allarme antrace. I vigili del fuoco hanno isolato e bonificato l'area, messo in sicurezza il pacco e l'hanno consegnato all'istituto zooprofilattico di Genova.
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